Gesuita (Vienna 1585 - Milano 1648); insegnò filosofia e teologia a Messina; chiamato a giustificare alcune tesi esposte nel suo scritto Epistolae B. V. Mariae ad Messanenses veritas vindicata (1629), messo all'Indice, poté difendere le sue vedute e ripubblicare l'opera nel 1631, ma abbandonò l'insegnamento e si ritirò a Macerata prima, poi a Milano, ove attese alla composizione del Tractatus syllepticus (1633) contro il sistema copernicano, e degli Annales ecclesiastici regni Hungariae (1644). A I. fu anche erroneamente attribuita l'opera polemica contro la Compagnia di Gesù Monarchia solipsorum (1645), pubblicata, sotto pseudonimo, dall'ex gesuita G. C. Scotti.