MELITENE
. Antica città di Cappadocia presso l'alto corso dell'Eufrate. La sua importanza come nodo stradale verso l'Assiria, l'Armenia, il Ponto e l'Anatolia centrale, e nelle vicinanze di un importante passaggio del fiume (Tac., Ann., XV, 26), è così grande che non può dubitarsi sia stato occupato sin da epoca molto remota. È generalmente ammesso, che a essa debba riferirsi quanto in documenti cuneiformi è detto di una città Milid. Le sculture hittite in essa rinvenute e ora al museo di Istanbul, ci assicurano che essa fece parte di quell'impero. Le notizie vengono a cessare per il periodo persiano ed ellenistico, sembra anzi che la città decadesse; Strabone infatti non la ricorda più come città (XII, 537). In ogni modo l'essersi il nome Melitene esteso a significare la regione tra l'Eufrate, l'Armenia Minore, la Cataonia e la Commagene, mostra che per lo meno le antiche memorie della città avevano una grande risonanza. In età romana risorse: l'importanza strategica della posizione la fece scegliere fin dal tempo dei Flavî come luogo di accampamento della legione XII Fulminata; Traiano le restituì privilegi e dignità di città. Nel riordinamento dioclezianeo fu capitale dell'Armenia Secunda, divenuta poi Armenia Tertia con Giustiniano. Il quale si adoperò a munirla di fortificazioni. I milliarî romani trovati nella regione sono numerati in rapporto a Melitene. Vescovi della città sono ricordati come presenti ai concilî fino al sec. V. Circa il sec. VIII dovette esser conquistata dagli Arabi. L'odierna città di Malatya che ne continua il nome si è alquanto spostata dal luogo dell'antica. L'acropoli dell'antica città è forse da collocare sulla collina di Arslan Tepé presso il villaggio di Ordussu a tre miglia o poco più a NE. della moderna Malatya; ivi sono in corso degli scavi, da cui viene in luce un palazzo hittita.
Bibl.: J. Garstang, The Land of the Hittites, Londra 1910, p. 132; W. Ramsay, Historical Geography of Asia Minor, Londra 1890, p. 313; Sterrett, An epigraphical Journey in Asia Minor, in Paers of Amer. School of Athens, III, p. 730; L. Delaporte, in Comptes-Rendus de l'Acad. d. Inscrip., 1933, p. 44.