MEN (gr. Μήν, lat. Lunus)
Dio lunare originario della Frigia e di là diffusosi in tutta la regione anatolica. Egli è concepito come signore (τυραννος) del cielo e anche del mondo infero, protettore della vegetazione e del bestiame, regolatore dei fenomeni atmosferici.. Dall'Anatolia passò in Grecia dove fu adorato soprattutto nei porti di commercio con l'Oriente: Pireo, Delo, Rodi e dove i suoi addetti erano costituiti in associazioni religiose dette dei meniasti (Μηνιασταί). Invece, nell'Occidente latino Men non penetrò perchè assorbito da Attis, altra divinità anatolica, che pur essendo in origine un dio della vegetazione, finì per assumere anche attributi astrali, ed esser nella stessa Anatolia identificato con Men. Tuttavia il titolo di menotyrannus, che si trova in alcune tardive iscrizioni ad Attis, non vuole richiamare il titolo originario di M., ma significa solo il valore solare di Attis, quale "signore dei mesi". M. è stato riavvicinato anche a Dioniso-Sabazìo e a Mitra. Nulla si sa del suo mito e ben poco del suo culto.
Viene raffigurato su bassorilievi e monete come un giovane, con un crescente lunare dietro le spalle, a piedi o su un cavallo che ha talora la zampa anteriore destra a forma di mano e la sinistra a forma di piede umano (ἵππος βροτόπους). Talora è associato a un gallo o a un toro.
Bibl.: W. Drexler, M., in Roscher, Lexikon, II, pp. 2687-2770; P. Perdrizet, in Bull. de Corresp. hell., XX, p. 35 segg.; A. Lesky, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XV, col. 689 segg.