Psicanalista statunitense (Chicago 1914 - ivi 1994). Laureatosi in medicina nel 1938, si specializzò in psichiatria presso la Menninger Foundation di Topeka, dove lavorò, come allievo di D. Rapaport e accanto a R. Holt e R. Schafer, a un iniziale progetto di rifondazione dell'insieme delle opere che costituiscono la metapsicologia freudiana. Appartengono a questi anni anche le ricerche in ambito psicodiagnostico, raccolte nel Manual of diagnostic psychological testing (1944, scritto insieme a Rapaport e Schafer; trad. it. 1975). Divenuto professore di psichiatria presso la University of Chicago nel 1971, iniziò, nello stesso periodo, l'attività di psicanalista, associandosi all'Institute for psychoanalysis della medesima città. A partire dagli anni Settanta la ricerca di Gill si orientò, in parziale contrasto con gli intenti iniziali della collaborazione con Rapaport, verso un'attenta disamina dei collegamenti e delle eventuali incongruenze tra il Freud clinico e il Freud teorico. A questa direttrice appartengono gli studi svolti con K. H. Pribram sugli intenti epistemologici perseguiti da Freud nel suo Progetto per una psicologia, che condussero alla pubblicazione di Freud's project reassessed (1976; trad. it. Freud neurologo, 1978) e, soprattutto, dei successivi Analysis of transference. Theory of tech- nique (1982; trad. it. 1985) e Psychoanalysis in transition (1994; trad. it. 1996), nei quali si fa più serrata la critica all'ortodossia freudiana a partire da una rivisitazione dei principali costrutti della teoria clinica (transfert, associazione libera, ecc.).