Israelita della tribù di Ephraim, che il libro dei Giudici (17-18) presenta come fondatore di un santuario privato, con una statua della divinità e un levita da lui stipendiato per il culto. Levita e arredi sacri furono poi, con la violenza, trasferiti nel loro territorio da un gruppo di Daniti. L'episodio è importante come indizio di culto sorto per iniziativa e speculazione privata, contro lo spirito del più autentico yahwismo.