Musicista (Novospasskoe, Smolensk, 1804 - Berlino 1857). Studiò con J. Field, C. Mayer, J. Böhm, in Italia con Zamboni, in Germania con G. Dehn. Nel 1826 fece rappresentare a Pietroburgo il suo capolavoro teatrale: l'opera La vita per lo Zar (o Ivan Susanin), con la quale ha inizio il teatro musicale nazionale russo. Nel 1842 seguì una seconda opera: Russlan e Ljudmila, meno fortunata ma forse superiore per valori intrinseci. Oltre queste opere, G. compose musica religiosa, musica di scena (per la tragedia Il principe Cholmskij), cantate, musica corale-orchestrale, canzoni per voci e pianoforte, le notissime ouvertures Kamarinskaja e Jota aragonese, un sestetto, un quartetto, un trio, musica pianistica. L'arte di G. prende le mosse, stilisticamente, dal teatro musicale italiano di G. Rossini, ma non si attarda in imitazioni, anzi riesce a trasfondere nelle forme adottate un gagliardo colore nazionale, ottenuto non tanto per l'uso di canti e danze di popolo quanto per lirica e libera riespressione.