Ricciardi, Michele. – Pittore italiano (Penta 1672 – ivi 1753). Spesso viene segnalato dagli autori di cronache locali come Angelo Michele o Michelangelo, ma probabilmente si tratta di una trasformazione popolare, o meglio di un errore di lettura del monogramma dell’artista. La sua attività va dal 1694 al 1753, ed è caratterizzata dalle opere dipinte nei conventi, nei monasteri, nelle chiese del Salernitano e nell’Avellinese. Negli inventari delle opere d’arte conservate all’interno delle chiese, dei conventi e dei monasteri soppressi del Salernitano, ordinati dal R. D. del 30 aprile 1807, viene segnalato col nome di Abate Angelo Michele Ricciardi. A Baronissi nel 1699 R. si dedicò alle figure allegoriche negli spicchi della volta sovrastante il portale d’ingresso della chiesa. La prima delle otto beatitudini, con la scritta “Beati qui esuriunt et sitiunt iustitiam”, porta la data e il monogramma. R. studiò le opere del Solimena nella vicina Solofra, Nocera Inferiore, nella cattedrale di Salerno, nella chiesa di San Giorgio a Salerno, a Napoli nel Gesù Nuovo e nella chiesa di Donnaregina Nuova; nel convento di Baronissi la presenza dell’artista è documentata fino al 1731. Del 1709 sono gli affreschi nel chiostro del convento di Serino; contemporaneamente a tali affreschi, R. tornò a lavorare nel vicino convento di Baronissi agli affreschi del coro. Nel 1710 lavorò nella chiesa intitolata a San Sossio in località Serino e nella chiesa del Corpo di Cristo; nel 1711 lavorò in località Sant’Angelo dei Lombardi, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie. Influenzato dalla cultura di G. Del Po, nella decorazione del soffitto della stessa chiesa dedicata ai Santi Bartolomeo e Maria, con la tela intitolata L’Apoteosi di San Benedetto (1718). Nel 1721 tornò a Baronissi e affrescò le pareti del transetto della chiesa della Santissima Trinità: La Gloria dell’ordine francescano e domenicano; Giovanni Duns Scoto e la Vergine; La Visione di San Domenico; Il Sacrificio di Isacco; Il Sogno di Giacobbe e L’Assunzione di Maria. L’attività di R. andava ad espandersi: a Penta nella chiesa di Santa Maria delle Grazie (ex Conservatorio dell’Immacolata Concezione); nella chiesa dedicata a Sant’Andrea ad Antessano; a Fisciano nel monastero delle Carmelitane; a Calvanico nella chiesa del Santissimo Salvatore; nella chiesa di Santa Maria d’Avigliano presso Campagna. Attribuite a R. le quindici piccole tele dei Misteri del Rosario, nella chiesa di San Domenico in località Acquamela di Baronissi, e gli affreschi con Il digiuno di Cristo e L’Ultima Cena, nel refettorio del soppresso convento dei Cappuccini a Fisciano (oggi di proprietà degli eredi De Falco). Nel 1731 R. dipinse nella chiesa di Santa Croce di Spiano La Battaglia di Ponte Milvio e L’Esaltazione della Croce. Nel 1739 era di nuovo nella natia Penta, nella chiesa dedicata ai Santi Bartolomeo e Guglielmo (erroneamente M. t: Penta identifica San Bernardo al posto di San Guglielmo), e di nuovo a Mercogliano nel 1743 nella Congregazione dell’Immacolata.