Scrittore e poeta spagnolo (Orihuela 1910 - Alicante 1942). Tra le voci più rappresentative della lirica spagnola novecentesca, tale da esercitare una notevole influenza sui poeti delle generazioni successive, sostenne la lotta antifranchista con i poemi bellici di Viento del pueblo (1937) e con i drammi di Teatro en la guerra (1937). Postumo uscì il Cancionero y romancero de ausencias ("Canzoniere e romancero di assenze", 1958). La critica si è trovata discorde nel giudicare non tanto la robustezza della sua poesia in generale, quanto la validità delle singole opere, anche a causa dei diversi orientamenti che caratterizzano la produzione di H. nel corso degli anni.
Autodidatta, esordì con la raccolta lirica Perito en lunas (1933), raffinato ma sterile esercizio di stile alla maniera gongorina, cui fece seguito l'auto di ispirazione cristiana Quién te ha visto y quién te ve, y sombra de lo que eras (1934). All'influenza del cattolico R. Sijé, che segna la prima fase della sua produzione, seguirono i contatti con V. Aleixandre e P. Neruda che contribuirono sensibilmente all'evoluzione della sua poesia; già con El rayo que no cesa (1936) le forme classiche si aprono a toni più personali e a emozioni violente. Durante la guerra civile militò nelle file della Repubblica, portando a sostegno della lotta antifranchista i poemi bellici di Viento del pueblo (1937) e i drammi riuniti in Teatro en la guerra (1937); più personale e riflessiva la raccolta El hombre acecha (1939). In seguito alla vittoria falangista fu condannato alla pena capitale, poi commutata in 30 anni di carcere. Morì in prigione di tubercolosi. All'ultima fase della sua produzione appartiene il Cancionero y romancero de ausencias (post., 1958), in cui la sofferenza personale è cantata con toni commoventi, ma sempre con grande rigore stilistico.