MILONE
– Non sono noti luogo e data di nascita; le fonti attestano la sua presenza come monaco benedettino nel monastero di St-Aubin di Angers, ma non si hanno notizie neanche della sua formazione, né sul momento di ingresso in religione. Tra il 1091 e il 1092, M. è citato come rappresentante del suo monastero, insieme con il priore e con altri due confratelli, in una delle sessioni della lunga causa per l’esproprio della chiesa di Craon, affidata in origine a St-Aubin poi donata dal conte di Angiò Geoffroi Martel, che era morto nel 1060, all’abbazia di Ste-Trinité de Vendôme alcuni decenni prima. Lo stesso M., incaricato di curare gli interessi del monastero, chiese l’intervento del pontefice Urbano II, il quale accolse il suo appello e avocò la causa al suo tribunale. M. e il confratello Stefano furono scelti per rappresentare il monastero di Saint-Aubin di fronte al papa. Il processo si intese chiuso in data 18 nov. 1092 con giudizio pontificio reso presso il monastero di S. Maria della Mattina in Calabria, poi trasmesso da Taranto il 24 novembre agli abati di St-Aubin e di Ste-Trinité.
Il 10 febbr. 1095 M. si trovava quale legato pontificio nella città di Angers, dove anche il papa era giunto, forse su consiglio dello stesso M., per consacrare l’abbazia di St-Aubin, ma di fronte alle inspiegabili reticenze dei monaci il vescovo decise di beneficiare l’abbazia di St-Nicolas. Nel marzo il papa Urbano II, probabilmente compiaciuto di come M. aveva operato nella risoluzione della difficile causa per l’esproprio della chiesa di Craon, lo inviò in Francia con l’incarico di seguire i preparativi del concilio di Clermont.
Nel 1098, o nei primi mesi del 1099, certamente prima della morte di Urbano II, avvenuta il 29 luglio 1099, M. fu ordinato vescovo di Palestrina (il 24 ag. 1098 secondo Gams). Il 14 ag. 1099 M. fu uno dei cardinali presenti alla consacrazione di Raniero di Bieda con il nome di Pasquale II nella basilica di S. Pietro.
In seguito, la sua presenza in Italia è attestata in alcune città come Salerno, Melfi, Montecassino, Venosa, Benevento. Fu inoltre a Roma, nel palazzo Lateranense, dove sottoscrisse bolle pontificie fra il 30 ag. 1100 e il 4 marzo 1102.
Nel 1102 M. ottenne di tornare in Francia come legato apostolico e nel 1103 ricevette da Pasquale II il compito di recarsi a Cluny per risolvere una controversia fra il vescovo di Autun e le abbazie di Cluny e di Vézelay. In seguito M. si trasferì nel monastero di Marcigny-sur-Loire, dove morì. La data di morte è probabilmente da collocarsi nell’anno 1104 o al più tardi agli inizi del 1105.
M. fu autore di una Laus metrica in onore di Pasquale II, scritta probabilmente nella primavera del 1102 (J.-P. Migne, Patr. Lat., CLXIII, col. 27), e dedicatario di un elogio in versi pubblicato da J. Mabillon, in cui si fa anche riferimento alla lotta intrapresa da M. contro i simoniaci. A lui è dedicato anche un testo mortuario (Morin, pp. 244 s.), dove il monastero di Marcigny viene indicato come luogo della sua morte e sepoltura.
Fonti e Bibl.: Martino di Tour, Chronica, a cura di G. Waitz, in Mon. Germ. Hist., Script., XXVI, Hannoverae 1882, p. 462; J. Mabillon, Annales Ordinis S. Benedicti occidentalium monachorum patriarchae: in quibus non modo res monasticae, sed etiam ecclesiasticae historiae non minima pars continetur, V, Lucae 1740, pp. 634 s. n. LVIII; Ph. Jaffé, Regesta pontificum Romanorum, a cura di S. Löwenfeld et al., Lipsiae 1885-88, nn. 5470, 5837, 5841, 5843-5845, 5847, 5848, 5890, 5891, 5894, 5898, 5903; A. Bruel, Recueil des chartes de l’abbaye de Cluny, V, Paris 1894, p. 173 n. 3819; G. Morin, Un fragment du rouleau mortuaire du cardinal bénédictin Milon de Palestrina, in Revue d’histoire ecclésiastique, IV (1903), pp. 241-246; P.F. Kehr, Italia pontificia, Berolini 1906-75, III, p. 16 n. 14; VI, pp. 1, 89 n. 4, 196 n. 7; VIII, pp. 283 n. 9, 324 n. 19, 339 n. 3; IX, p. 205 n. 11; X, pp. 45 n. 3, 252 n. 2; Le Liber pontificalis, a cura di L. Duchesne, II, Paris 1955, p. 296; J. Ramackers, Papsturkunden in Frankreich, V, Göttingen 1956, pp. 90 n. 27, 91 n. 28; J. Richard, Le cartulaire de Marcigny-sur-Loire, Dijon 1957, p. 165 n. 288; F. Duchesne, Histoire de tous les cardinaux françois: de naissance, ou qui ont été promus au cardinalat par l’expresse recommandation de nos roys, pour les grands services qu’ils ont rendus a leur estat, et a leur couronne, Paris 1660, II, pp. 65 s.; A. Chacón, Vitae, et res gestae pontificum Romanorum et S. R. E. cardinalivm ab initio nascentis Ecclesiæ usque ad Urbanum VIII …, Romae 1677, I, coll. 886 s.; G. Palazzi, Fasti cardinalium omnium Sanctae Romanae Ecclesiae, I, Venetiis 1701, p. 109; E. Martène - U. Durand, Voyage littéraire de deux religieux bénédictins de la Congrégation de Saint-Maur, Paris 1717, II, p. 244; L. Cardella, Memorie storiche de’ cardinali della Santa Romana Chiesa, Roma 1792, I, 1, pp. 185 s.; L. de Mas Latrie, Trésor de chronologie d’histoire et de géographie pour l’étude et l’emploi des documents du Moyen Âge, Paris 1889, col. 1180 n. 6; M. Manitius, Geschichte der lateinischen Literatur des Mittelalters, III, München 1931, pp. 56, 644; H.-W. Klewitz, Reformpapsttum und Kardinalkolleg. Die Entstehung des Kardinalkollegiums. Studien über die Wiederherstellung der römischen Kirche in Süditalien durch das Reformpapsttum. Das Ende des Reformpapsttums, Darmstadt 1957, p. 117 n. 15; A. Becker, Papst Urban II. (1088-1099), I, Stuttgart 1964, pp. 107, 212 s., 218; U. Wattembach - R. Holtzmann, Deutschlands Geschichtsquellen im Mittelalter, Darmstadt 1967-71, III, 2, p. 794 n. 77; R. Hüls, Kardinäle, Klerus und Kirchen Roms. 1049-1130, Tübingen 1977, pp. 111-113 n. 9; P.B. Gams, Series episcoporum Ecclesiae catholicae, Ratisbonae 1873-75, p. XVI; F. Cristofori, Cronotassi dei cardinali di Santa Romana Chiesa, Roma 1888, p. 19.
G. Pilara