Fondatore (Debrinje 1780 - Belgrado 1860) della dinastia degli Obrenović e dello stato serbo. Di origini contadine, nel 1807 si unì alle forze di Karađorđe, capo della rivolta contro il dominio ottomano. Morto il suo fratellastro, Milan Obrenović (1810), M., il cui cognome originario era Todorović, divenne suo erede e ne assunse il cognome. Dopo la sconfitta di Karađorđe (1813), M. fu nominato dalla Porta knez di tre distretti della Serbia centrale; nell'apr. 1815 le violenze perpetrate dai Turchi lo indussero però a ribellarsi: grazie alle vittorie riportate, M. ottenne per la Serbia l'autonomia amministrativa (dic. 1815). Fatto uccidere Karađorđe, nel nov. 1817 M. fu proclamato dalla Skupština principe supremo, titolo riconosciuto dalla Porta solo nel 1830; i suoi metodi dispotici favorirono la nascita di una forte opposizione interna: nel 1835 M. fu costretto a concedere una costituzione, abrogata tre anni dopo su istigazione di Russia e Turchia, che la ritenevano troppo liberale. Nel 1839 dovette abdicare a favore del figlio Milan. Ritornò sul trono nel dic. 1858. Coadiuvato dal figlio Michele si mosse in modo quanto più possibile indipendente fra gli opposti interessi delle potenze, trovando fra l'altro caloroso appoggio in Cavour e nella diplomazia sarda.