Economista statunitense (New York 1912 - San Francisco 2006). Svolse la sua attività, durante la seconda guerra mondiale, presso la Commissione per le risorse naturali a Wash ington e il National bureau of economic research, dando il suo apporto nello studio dei problemi finanziarî presso il Tesoro americano. Dal 1946 al 1976 è stato professore di economia nell'univ. di Chicago. I suoi contributi riguardano varî campi: da quello metodologico (Essays in positive economics, 1954), al riesame della funzione del consumo, che egli suggerì di collegare a una prospettiva di reddito più ampia di quella annuale (A theory of the consumption function, 1957), a imponenti studî di storia monetaria (A monetary history of the United States, 1867-1960, 1963), con la collaborazione di A. Jacobson Schwartz, alla riformulazione della teoria quantitativa (The optimum quantity of money and other essays, 1969). Si ricollega principalmente ai suoi scritti monetarî e alle relative controversie, l'indirizzo detto "monetarista", che attribuisce particolare importanza al controllo dell'offerta di moneta non soltanto come argine dei processi inflazionistici, ma anche per assicurare un quadro di stabilità che, nella sua concezione, favorirebbe lo sviluppo economico più efficacemente di ogni altra forma di intervento. In questo quadro egli auspicò sempre un sistema di tassi di cambio flessibili. Sul piano della politica economica, fu l'esponente più vigoroso di concezioni neo-liberiste che trovano, per esempio, espressione in Capitalism and freedom (1962; trad. it. 1967) e in Free to choose (1980; trad. it. 1981), scritto in collaborazione con la moglie Rose Friedman. Nel 1976 gli venne attribuito il premio Nobel per l'economia. Socio straniero dei Lincei (1978).