Nome della dinastia cinese che regnò in Cina dal 1368 al 1644, con capitale dapprima a Nanchino, poi dal 1421 a Pechino. Dei suoi imperatori i più famosi furono Hongwu (1368-1398) e Yongle (1402-1424). Nell'ultima fase della dinastia si stabilirono rapporti culturali e commerciali con l'Occidente europeo e si assisté all'ingresso in Cina dei gesuiti, con Matteo Ricci. Nel 1644 la grande ribellione guidata da Li Zicheng rovesciò la dinastia e i Mancesi che la minacciavano dal Nord finirono con l'insediarsi alla corte di Pechino fondando la dinastia che prese il nome di Qing.
Con i M. si promosse la restaurazione dei modelli artistici tradizionali: proprio nell'arte del Nord, legata cioè alla committenza della capitale imperiale riportata a Pechino, la ripetizione accademica delle forme ereditate e la propensione a un'arte puramente decorativa sono più evidenti. L'arte M. sviluppò specialmente i procedimenti e le tecniche di lavorazione dei materiali per ottenerne manufatti raffinati e lussuosi: oltre alle stoffe, alle lacche e agli smalti, vanno ricordate le produzioni di porcellana bianca e blu e 'a guscio d'uovo', che trovarono nelle manifatture della città di Jingdezhen (nel Sud della Cina) il centro di eccellenza, e che presto divennero oggetto di esportazione e collezione nel mondo islamico e poi in Europa.