Miniadi
Le tre mitiche figlie di Mynia, re di Orcomeno, citate quasi sempre assieme, con il patronimico di M. o Minyèidi.
I loro nomi erano Arcippe, Leucippe, Alcitoe. Secondo la versione ovidiana del mito (Met. IV 1-41, 389-415), che non è l'unica esistente, le tre sorelle si resero colpevoli verso Bacco per essersi rifiutate di riconoscerlo figlio di Giove, allorché il suo culto fu introdotto a Orcomeno. Istigate da Alcitoe, le M. disturbarono le orgie bacchiche e, proclamando la propria devozione a Minerva, continuarono il loro lavoro di tessitura, in aperto segno di sfida. Ma mentre erano intente ai telai e accompagnavano il lavoro con il racconto di favole mitiche, fatto a turno da ognuna di loro, le colse la punizione di Bacco, che trasformò le tele in foglie di edera e pampini di vite e le fanciulle stesse in pipistrelli.
In Ep III 7 D. accenna di sfuggita alle M. (in fabula trium sororum contemtricium in semine Semeles), quando richiama l'attenzione di Cino da Pistoia, cui l'epistola è diretta, su di un passo di Ovidio (Met. IV 190-225: la vicenda di Apollo e Leucotoe; v. LEUCOTOE), che è appunto incluso nella trama del mito delle M., sotto forma di racconto fatto da Leucippe (che in Met. IV 168 è chiamata Leuconoe).