Personaggio teatrale, protagonista della Locandiera (1753) di C. Goldoni, il più vivo dei personaggi femminili goldoniani, rappresentazione della donna astuta, civetta, che si compiace di tenere in sua balìa più uomini, di cui eccita, e insieme umilia, la vanità e l'orgoglio. Tuttavia, nel suo buon senso, accetta di sposare il più modesto ma devoto dei suoi pretendenti, che appartiene alla sua stessa classe sociale e che le appare il marito giusto.