Mississippi-Missouri
Due fiumi, una nazione
Sarebbe un’esagerazione dire che il Mississippi-Missouri ha ‘costruito’ gli Stati Uniti. Ma questo imponente sistema idrico ha avuto un ruolo fondamentale nell’espansione verso ovest, nella crescita industriale, nelle comunicazioni e nell’integrazione economica fra Stati del Nord e del Sud, nel folclore, nella musica e nella letteratura: ha così formato una cultura popolare e un’identità nazionale nordamericane
L’insieme dei fiumi Mississippi e Missouri costituisce uno dei più imponenti sistemi idrici del mondo e di gran lunga il più importante dell’America Settentrionale, sia per la quantità di acque drenate e convogliate sia soprattutto perché entrambi i fiumi e vari loro affluenti sono navigabili per lunghissimi tratti. Il solo Mississippi è lungo 3.778 km e ha un bacino complessivo di oltre 3.328.000 km2 (11 volte l’Italia, più dell’intero Mediterraneo). Il Missouri, principale affluente, è poco più breve (3.726 km) e da solo ha un bacino di 1.370.000 km2. Considerando l’insieme Mississippi-Missouri, la lunghezza totale è 5.620 km. I due fiumi scorrono interamente nel territorio degli Stati Uniti, da nord a sud, nascono vicino al confine con il Canada e hanno acquisito per gli Statunitensi un carattere fortemente simbolico: specie il Mississippi, che per un certo periodo di tempo costituì anche il limite all’espansione verso l’Ovest, e poi fu una via di comunicazione vitale e molto frequentata.
Il Mississippi nasce dal Lago Ithasca, nel Minnesota (scoperto nel 1825 dall’abate italiano Costantino Beltrami), a poco più di 300 m di altitudine: ha dunque una pendenza media modestissima. Il suo corso, nell’insieme piuttosto sinuoso, dopo un primissimo tratto in cui dirige verso est, per il resto segue un andamento nord-sud. Un primo tratto scorre fra rilievi che movimentano il corso (con rapide e cascate), fino alla città di Minneapolis. A valle di questa, il fiume comincia ad allargarsi e tocca poi Davenport; in quest’area, vari canali lo mettono in comunicazione con Detroit, sul Lago Michigan, che a sua volta comunica con gli altri grandi laghi tra Stati Uniti e Canada e, tramite il fiume San Lorenzo, con l’Atlantico. Il Mississippi, così, è parte di una lunghissima via d’acqua che va dal Golfo del Messico all’Atlantico settentrionale.
Ancora più a sud, il Mississippi riceve da destra il Missouri e subito dopo attraversa Saint Louis, quindi sbocca nella pianura costituita dai detriti trasportati dal fiume stesso. Qui il letto si allarga ancora, fino a quasi 3 km tra una sponda e l’altra. Il fiume rallenta la sua velocità, formando un gran numero di anse, meandri e rami secondari, e tocca le città di Memphis, Baton Rouge e New Orleans. Quest’ultima sorge nel cuore dell’enorme area del delta del fiume (30.000 km2); come in passato, ancora oggi il fiume ‘costruisce’ il suo delta, spingendolo in mare a una velocità di anche 200 m all’anno: in un anno, cioè, si forma una fascia di 200 m di nuova terra emersa.
Il fiume riceve centinaia di affluenti, molti dei quali sono grandi fiumi ricchi di acqua (come Arkansas, Ohio, Illinois, Des Moines, Red River e ovviamente Missouri), e ha una portata di circa 20.000 m2 al secondo alla foce. L’ultimo tratto del fiume è pensile. In occasione delle piene, quando la portata aumenta improvvisamente, nonostante i grandi lavori di arginatura spesso il fiume produce alluvioni disastrose.
Il Missouri nasce dal versante orientale delle Montagne Rocciose, nel Montana. Dopo un primo tratto verso nord, in una regione montuosa (dove il fiume è intercettato da varie dighe per produrre elettricità), il corso piega nettamente a est ed entra nel Dakota del Nord, dove prende invece una direzione sud-est che conserva – con una serie di tortuosità – anche in seguito. Attraversa Sioux City e Omaha – dove riceve da destra il Platte, il principale dei suoi affluenti, e diventa navigabile –, poi Kansas City; da qui volta a est e si getta nel Mississippi.
La portata del Missouri è mediamente modesta; il fiume ha un regime torrentizio, legato allo scioglimento delle nevi (nasce a 1.200 m di altitudine), e attraversa regioni piuttosto aride dove perde molta acqua per evaporazione; a volte, però, le sue piene hanno provocato danni anche gravi. La pendenza è forte nel primo tratto e produce un’erosione rilevante: i suoi detriti rendono il fiume limaccioso e contribuiscono potentemente alla formazione del delta.