MITHRA
. È il corrispondente iranico del vedico Mitra. La più antica testimonianza scritta di questo dio si ha in un testo cuneiforme del sec. XIV a. C., da Boğazköy (Asia Minore), contenente un trattato di pace e alleanza fra il regno hittita e il paese di Mitanni, dove le divinità dell'uno e dell'altro popolo sono chiamate ad assistere al giuramento come testimonî del patto e garanti della lealtà dei contraenti, e fra gli dei di Mitanni figurano, accanto a divinità non arie (anatoliche?), anche divinità indo-iraniche come Mitra, Varuṇa, e altre. Mitra e Varuṇa sono nei Veda intimamente associati (come risulta anche dal composto Mitrāvaruṇāu), probabilmente come i due aspetti - diurno e notturno - del cielo personificati. Anche gl'Irani avevano un dio supremo della vòlta celeste (Erod., I, 131), nel quale è forse da vedere l'antecedente di Ahura Mazdāh (v. Ōrmazd), il dio supremo e unico della religione di Zarathustra, nella quale Mithra non poteva trovare posto come dio, ma tuttavia fu ammesso come uno dei Yazata ("venerabili"). Per i destini ulteriori di questo dio, vedi mitraismo.
Bibl.: R. Pettazzoni, La religione di Zarathustra, Bologna 1920; J. Hertel, Die Sonne und Mithra im Awesta, Lipsia 1927.