Modena
Città dell’Emilia-Romagna. Nel territorio abitato fin dai tempi preistorici da liguri, poi da etruschi e quindi da galli boi, i romani quando costruirono la via Emilia (187 a.C.) edificarono un centro (Mutina), che diventò la base per la colonizzazione della regione tra la Secchia e il Panaro, florido centro di comunicazione e di commercio. M. è ricordata nelle guerre della fine della Repubblica, per le lotte tra Pompeo e M. Giunio Bruto (78 a.C.), tra Spartaco e G. Cassio Longino (72 a.C.), e soprattutto per la cosiddetta guerra di M. (Bellum Mutinense) del 44-43 a.C. sostenuta da Marco Antonio contro Decimo Bruto che si era insediato nel centro, e dai repubblicani, accorsi in aiuto di Decimo Bruto, contro Antonio. Con le due battaglie (apr. 43) di Forum Gallorum e di M., Irzio e Ottaviano liberarono M. dall’assedio di Antonio. M. subì gravi danni da Costantino, che l’espugnò contro Massenzio. La fine dell’impero e le invasioni barbariche provocarono la progressiva decadenza della città, danneggiata anche dalle frequenti inondazioni dei due fiumi e dalla malaria. Mentre gran parte della popolazione si ritirò in un nuovo centro collinare che, con i longobardi, prese il nome di Cittanova, la sede vescovile rimase nel vecchio borgo, ciò che ne impedì la definitiva decadenza. L’accresciuta autorità episcopale favorì più tardi (10° sec.) la rinascita dell’antica città romana, nel frattempo cinta di mura, mentre opere idrauliche avevano in parte regolarizzato il regime dei fiumi. In età comunale M. fu impegnata a contrastare l’espansione di Bologna. L’evoluzione interna, dopo aver eliminato le pretese giurisdizionali dei vescovi (1227), finì con lo sfociare nella signoria, affidata nel 1288 agli Estensi, signori già di Ferrara. Eretta in ducato nel 1452 dall’imperatore Federico III in favore di Borso d’Este, per le complicazioni della guerra della Lega di Cambrai M. fu presa dalle truppe papali (1510); tornò agli Este nel 1530, e divenuta capitale dello Stato estense, ebbe grandiose cure edilizie. All’invasione francese del 1796 seguì la fuga del duca Ercole III e M. entrò a far parte della Repubblica cisalpina (1797). La Restaurazione ricondusse a M., nel 1814, dopo una breve occupazione da parte di G. Murat, gli Estensi, con Francesco IV di Austria-Este. Brevemente rioccupata da Murat nell’apr. 1815, negli avvenimenti risorgimentali del 1831 e 1848 ebbe governi provvisori rivoluzionari; nel 1859, fuggito a Mantova l’ultimo duca Francesco V, fu governata dalla dittatura di L.C. Farini, cui seguì nel marzo 1860 il plebiscito che la fece entrare nel regno d’Italia.