MOLOTOV (Vjačeslav Michajlovič Skrjabin, detto M., da molot "martello")
Uomo politico sovietico, nato il 10 marzo 1890 nel villaggio di Kukarka, governatorato di Vjatka. Nel 1906 entrò nel Partito bolscevico. Arrestato nel 1909, fu esiliato nel governatorato di Vologda. Dopo due anni tornò a Pietroburgo e collaborò ai giornali clandestini Zvezda e Pravda. Arrestato per la seconda e per la terza volta fu confinato ad Irkutsk, di dove riuscì a fuggire, ritornando a Pietrogrado (1916). Dopo la Rivoluzione di febbraio fu membro del comitato pietrogradese del Partito bolscevico. Nel 1920 fu nominato segretario del comitato centrale del Partito bolscevico ucraino. Dal 1926 è membro del Politburo. Dal 1930 al 1941 coprì la carica di presidente del Consiglio dei commissarî del popolo. Nella primavera del 1939 subentrò a Litvinov nella carica di commissario agli Affari esteri, imprimendo alla politica estera dell'URSS un carattere di maggiore spregiudicatezza nei riguardi delle potenze europee, indipendentemente dalla loro adesione alla Società delle Nazioni. Effetto di questo nuovo orientamento furono il patto di non aggressione (23 agosto 1939) e gli accordi per la spartizione dei territorî polacchi (22 e 29 settembre) conclusi con la Germania; la creazione di basi militari sul territorio dei tre paesi baltici, seguita a breve scadenza dalla loro annessione all'URSS, la breve e violenta guerra condotta contro la Finlandia per una rettifica della frontiera dell'istmo careliano, l'annessione incruenta della Bessarabia e di parte della Bucovina: fatti che dimostrarono come il governo sovietico considerasse la possibilità di un'aggressione da parte della Germania e si premunisse allontanando quanto più possibile la prossima zona di battaglia dai centri vitali dell'URSS.
Scoppiata la guerra tra la Germania e l'Unione Sovietica (22 giugno 1941), M. concluse varî accordi con i paesi alleati, partecipando inoltre, accanto a Stalin, alle conferenze di Teherān, Mosca, Jalta e Potsdam. Dopo la guerra partecipò a varie conferenze, all'elaborazione dei primi cinque trattati di pace, alle sessioni più importanti delle N. U. Fallita - nelle linee generali - la politica di collaborazione tra URSS e potenze occidentali, è tornato alla concezione politico-strategica del 1939-40, creando un sistema di accordi bilaterali con i paesi soggetti all'influenza sovietica.