Vedi Monaco dell'anno: 2012 - 2013 - 2015 - 2016
Il Principato di Monaco, secondo stato più piccolo al mondo dopo il Vaticano, si affaccia sul Mar Mediterraneo e confina con tre dipartimenti francesi delle Alpi Marittime. Esso affonda le sue radici nel 13° secolo, allorquando la famiglia guelfa dei Grimaldi, a seguito dell’esilio da Genova imposto dai governanti ghibellini, si insediò sulla rocca di Monaco dando vita al principato (1297). Alberto II, succeduto nel luglio 2005 al padre, il principe Ranieri III, è l’ultimo discendente al trono della dinastia Grimaldi.
La Costituzione del 1962 istituisce nel Principato una monarchia costituzionale ed ereditaria. Il sistema politico monegasco prevede che sia prerogativa del principe nominare il primo ministro, detto ‘ministro di stato’, e conferirgli poteri in materia di relazioni internazionali, di polizia e di direzione dell’attività governativa. Michel Roger, premier dal 29 marzo 2010, è assistito da cinque ministri, responsabili rispettivamente di affari interni, affari esteri, sviluppo, finanza ed economia, welfare e salute. Il potere legislativo e quello di bilancio sono, invece, detenuti congiuntamente dal principe e dal Consiglio nazionale, costituito da 24 membri eletti ogni cinque anni. Sono previsti quattro Consigli comunali, uno per ogni quartiere di Monaco: La Condamine, Fontvieille, Monaco-Ville e Monte Carlo. Quest’ultimo, noto perché ospita l’omonimo casinò e il Gran premio automobilistico di Formula 1, rappresenta l’attrattiva turistica più importante del paese.
Il turismo e il settore dei servizi finanziari costituiscono il principale motore economico monegasco. I centri bancari di Monaco sono tra i più floridi al mondo. Il motivo è da imputarsi alla legislazione monegasca che, oltre a non prevedere tassazione per i cittadini residenti a Monaco, protegge fortemente la privacy dei clienti nazionali e stranieri, attraendo così grandi quantità di denaro che potrebbero anche provenire da fonti illecite. Nel 2003 il Fondo monetario internazionale (Imf) ha identificato Monaco come paradiso fiscale e l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Oecd) ha inserito il Principato nella lista nera dei paesi che non cooperano in materia finanziaria e bancaria. Recentemente, però, l’Oecd ha inserito il paese nella ‘lista grigia’, composta dai paesi formalmente impegnatisi a rispettare gli accordi internazionali in materia finanziaria, ma che tuttavia li hanno elusi.
Con l’eccezione della questione bancaria, sul piano diplomatico Monaco ha buoni rapporti con tutti i paesi della regione. Nel 1993 il Principato è entrato inoltre a far parte delle Nazioni Unite e dal 2004 è membro del Consiglio d’Europa. Monaco ha da sempre una relazione privilegiata con la Francia, che ha tradizionalmente esercitato una particolare influenza sulla politica e sull’economia del Principato. La storia monegasca ha infatti visto susseguirsi ai vertici della propria amministrazione pubblica numerosi politici francesi e ha visto appaltare alle imprese francesi molti dei più rilevanti progetti economici del paese. Tra gli accordi più importanti che vigono tra i due stati va ricordato quello sulla sicurezza, che sancisce l’impegno francese a difendere il territorio di Monaco, sprovvisto di un proprio esercito. Dal 2005, tuttavia, con l’entrata in vigore di un nuovo trattato, Monaco ha acquisito una maggiore autonomia nella politica estera. A seguito di ciò, l’Italia – e in particolar modo le regioni Piemonte e Liguria – ha istituito con Monaco una commissione mista per concordare programmi congiunti su temi economici e culturali.