MONOGAMIA (dal gr. μόνος "solo" e γάμος "nozze"
L'unione in matrimonio di un solo uomo con una sola donna. Essa è da considerare come lo stato naturale della famiglia umana, come, del resto, è la regola anche presso molti animali superiori e presso gli antropomorfi. Infatti, tanto presso gli uomini quanto tra gli animali, i genitori non si sentono liberi per nuove unioni se non quando i figli sono divenuti adulti e possono provvedere interamente a sé stessi. Ciò avviene rapidamente fra gli animali: nell'uomo invece la durata del periodo nel quale i figli, che nascono successivamente, hanno bisogno dell'aiuto dei genitori è molto lunga, e questo fatto ha dovuto stabilizzare fino dall'inizio, fra gli ominidi, l'unione monogamica e garantirne al tempo stesso la durata. Che ciò sia realmente avvenuto, che cioè la famiglia monogamica e, di regola, indissolubile, anzi che uno stato di agamicità o di promiscuità sessuale (come si è da taluno supposto) sia stata caratteristica delle fasi più remote della cultura umana, è dimostrato dalla persistenza della monogamia presso i primitivi attuali di cultura più bassa. D'altra parte, dopo le deviazioni portate dalle culture meno primitive e da quelle intermedie (poliginia, concubinato, poliandria), la monogamia è divenuta un principio etico fondamentale di tutte le culture superiori, riaffermato, contro le apparenze, anche nelle tendenze di alcune neo-culture contemporanee, nelle quali l'instabilità dei legami matrimoniali è il portato dell'affrancamento sociale della donna (vedi famiglia e la bibl. ivi citata).