Soprannome di tre pittori attivi a Napoli nella prima metà del sec. 17º, già considerati come un'unica personalità. Il più significativo dei tre è stato François Didier Nomé (n. Metz 1593 circa), giunto a Roma nel 1602 e stabilitosi a Napoli dal 1610 circa. I suoi bizzarri e spettrali dipinti di architetture, spesso in rovina e fantastiche (Distruzione di un tempio, Cambridge, Fitzwilliam Mus.), appartengono al mondo del tardo manierismo, si riconnettono alle scenografie del Buontalenti e di Giulio Parigi e introducono a Napoli il gusto per un tipo di pittura elaborato poi da M. Spadaro e S. Rosa. Il secondo pittore, Didier Barra, anch'egli originario di Metz e attivo a Napoli ancora nel 1647, fu autore di vedute minuziosamente riprodotte (Veduta panoramica di Napoli, Napoli, Mus. di San Martino). Il terzo pittore, poi, ancora anonimo, sembra essere un imitatore di F. Nomé.