MONTECATINI Terme (già Bagni di Montecatini; A. T., 24-25-26)
Comune della Toscana, nella provincia di Pistoia, di recente origine e sviluppo, che deve la sua vita e la sua floridezza al razionale sfruttamento delle numerose sorgenti (v. appresso) di cui il territorio è dotato. Il comune di Bagni di Montecatini venne distaccato da quello di Montecatini di Val di Nievole nel 1906, e con decreto del 25 ottobre 1928 assunse l'attuale denominazione. Esso si estende per kmq. 6,40 nella valle inferiore della Nievole e aveva nel 1921 una popolazione di 6319 abitanti, salita nel 1931 a 9108, dei quali circa 6000 sono aggruppati nel centro principale, che è una piccola ma civile ed elegante città dotata di un numero grandissimo di alberghi, pensioni, ville, luoghi di pace e di ritrovo; decorata da giardini bene alberati e fioriti che ne fanno una delle stazioni termali fra le più accreditate e frequentate in Italia e in Europa. Stazione della ferrovia Pistoia-Lucca e dell'autostrada Firenze-Mare, è collegata con tramvia a Pescia e con una funicolare all'abitato di Montecatini di Val di Nievole, antico e forte castello che ebbe parte notevole nella lotta fra i comuni di Lucca e di Firenze, il quale ultimo dopo lungo assedio se ne impadronì nel 1330. L'abitato sorge su di un'altura a 290 m. s. m., ed è capoluogo di un comune che dopo il distacco di quello dei Bagni misura kmq. 14,17 con una popolazione che ascendeva nel 1931 a 3200 abitanti, di cui poco più di 700 nel centro.
Le sorgenti idrominerali. - Il bacino idrominerale di Montecatini è tra i più ricchi conosciuti; per il valore terapeutico delle sue acque, per la perfezione dei suoi impianti di cura (Terme Leopoldine, Excelsior), per il suo soggiorno ricco di ogni agio e comodità, Montecatini è giustamente considerata la prima delle stazioni idro-minerali d'Italia e tra le maggiori del mondo. Il grande numero dei suoi alberghi e pensioni d'ogni ordine le consente una foltissima frequentazione stagionale, con un'alta percentuale di stranieri.
L'importanza terapeutica delle acque di Montecatini, nota ab antiquo, messa in evidenza fino da Ugolino da Montecatini (De Balneorum Italiae proprietatibus, Venezia 1553), è stata ampiamente studiata dal punto di vista fisico-chimico e clinico fornendo una ricchissima letteratura (A. Cesalpino, A. Bacci, F. Redi, G. Livi, A. Bicchierai, S. Maluccelli, P. Casciani, P. Grocco, G. Sanarelli, G. B. Queirolo, P. Rondoni, S. Pisani, G. Frugoni, ecc.). Le principali indicazioni terapeutiche e i metodi di cura sono stati recentemente riassunti da S. Pisani (in Giorn. italiano di scienza idromin. e climatologia, 1931). Le acque appartengono al gruppo delle cloruro-solfato-sodiche, sono tutte radioattive (particolarmente la Tettuccio, la più radioattiva acqua italiana di questo gruppo) e vengono denominate: Tamerici, Torretta, Regina, Tettuccio, Rinfresco, Giulia, Leopoldina, Grocco. La Leopoldina e la Giulia sono impiegate per bagni, docce, irrigazioni e inalazioni; il cratere della Grocco fornisce i fanghi di Montecatini, le rimanenti sono tutte acque da bibita, e a seconda del loro contenuto salino si distinguono in forti: Tamerici (contiene in un litro grammi 11,1453 di cloruro di sodio) e Torretta (gr. 9,2377); medie: Regina (gr. 8,1027); deboli: Tettuccio (gr. 3,8336) e Rinfresco (gr. 1,7767). Come per tutte le acque minerali, il meccanismo di azione è assai più complesso di quanto possa essere dedotto dalla semplice analisi chimica centesimale (azione ormonica, antianafilattica, antimicrobica, endocrinotopa, eucolloidale, ecc.); le azioni, praticamente meglio riconoscibili, sono la purgativa per le acque forti, l'anticatarrale e lassativa per l'acqua Regina, la stimolante e diuretica per le acque deboli. Più frequentemente sono impiegate nella cura delle malattie dell'apparato digerente (nelle malattie del fegato e delle vie biliari: calcolosi epatica, ittero litiasico, infettivo, emolitico; congestione epatica, cirrosi ipertrofica; nelle malattie dello stomaco: catarro gastrico cronico, dispepsia ipercloridrica; nelle malattie dell'intestino: stitichezza di origine alimentare, digestiva, atonica, spastica; diarrea di origine digestiva, microbica); nelle malattie dell'apparato urinario (calcolosi, pielite, cistite); nelle malattie del ricambio (gotta, uricemia, obesità pletorica, glicosuria). La cura idropinica deve essere guidata dal medico per l'esattezza della diagnosi e la qualità e la dose delle singole acque; attuata senza discernimento può riuscire a volte dannosa; è assolutamente controindicata nelle lesioni organiche gravi (cardiopatie scompensate; neoplasmi; tubercolosi polmonare, intestinale, surrenale; tabe dorsale; morbo di Basedow, ecc.). Le applicazioni di fango di Montecatini giovano nelle malattie dell'apparato locomotore (postumi di artriti, di fratture, nevralgie, nevriti, reumatismo muscolare, ecc.); nelle malattie del ricambio (gotta); in quelle dell'apparato digerente (pericolecistite, enterocolite, perivisceriti); nelle affezioni ginecologiche (postumi di annessiti, endometriti croniche); però sono controindicate nella fase acuta delle forme morbose sopraricordate, nelle manifestazioni emorragiche, nelle cardiopatie scompensate; nelle malattie croniche del sistema nervoso centrale.
Monumenti. - La chiesa del castello, a tre navate, ha dipinti del Paci e del Chiti. La città in pianura ha per centri gli stabilimenti termali, allacciati da pittoreschi viali, con alberghi moderni, tra cui il "Pace" dell'architetto G. Bernardini. La chiesa di stile neoclassico fu costruita nel 1824 su disegno di L. Cambray-Digny. La "Locanda Maggiore", le "Terme Leopoldine" e lo stabilimento del "Tettuccio" (1781), edificati da Gaspero Paoletti, furono rimodernati, la prima, da G. Bernardini e U. Giusti, gli altri da U. Giovannozzi. Edifizî notevoli di Montecatini, gli stabilimenti "Torretta" e "Tamerici" disegnati da G. Bernardini, il palazzo del municipio, opera dell'ing. Righetti e dell'archit. Brizzi con affreschi di G. Chini; sulla piazza il monumento ai Caduti di F. Petroni. Bei bassorilievi di terra invetriata di D. Trentacoste si notano sul viale del "Tettuccio". (V. tavv. CXLI e CXLII).
Bibl.: A. Bicchierai, Dei Bagni di Montecatini, Firenze 1788; G. Ansaldi, La Valdinievole ill., Pescia 1879; L. Livi, Mem. stor. della terra di Montecatini, Firenze 1811; G. Carocci, Bagni e vill. Montecatini, Firenze 1899; pp. 127-139; G. Biagi, In Valdinievole, Firenze 1901, p. 85 segg.; C. Barsi, Ugo Giovannozzi, Milano 1930.