Generale (Morlaix, Finistère, 1761 - Lahn, Boemia, 1813). Generale dal 1793, nel 1796 ebbe il comando dell'esercito del Reno e della Mosella durante la marcia sul Danubio e su Vienna. A causa dell'insuccesso del gen. J.-B. Jourdan a Würzburg, fu costretto alla ritirata. Sospettato di scarso zelo per la repubblica, fu collocato a riposo. Richiamato per la campagna d'Italia (1799), ricondusse in patria le armate francesi, battute dagli eserciti della seconda coalizione. In occasione del colpo di stato del 18 brumaio, raggiunse un accordo con Napoleone ed ebbe ancora il comando dell'esercito del Reno (120.000 uomini), mentre Napoleone dovette rassegnarsi a un'armata di 40.000 uomini; fu M. a infliggere il colpo di grazia agli Asburgo, in specie con la vittoria di Hohenlinden (1800). Deluso nell'aspirazione d'essere il capo militare della repubblica, M. si volse contro Bonaparte e fu condannato (1804) a due anni di reclusione per i suoi contatti con G. Cadoudal e Ch. Pichegru. Commutatagli la pena detentiva nell'esilio, emigrò in Spagna e in America. Dopo la campagna napoleonica di Russia tornò in Europa, e lo zar Alessandro I lo nominò suo aiutante di campo e consigliere. Fu colpito a morte durante la battaglia di Dresda mentre collaborava con le armate della sesta coalizione.