Fenomenologo tedesco (Francoforte sul M. 1880 - Seal Harbor, Maine, 1937). Discepolo di H. Lipps e di H. Wundt in psicologia e di E. Husserl in filosofia, collaborò con quest'ultimo allo Jahrbuch für Philosophie und phänomenologische Forschung. Prof. a Gottinga (1923-33), all'avvento del nazismo fu costretto a trasferirsi negli USA, dove, fino alla morte, insegnò nel Vassar college di Poughkeepsie (N. Y.). Esponente del circolo fenomenologico di Monaco, e s presse nelle sue numerose opere (tra cui Die philosophische Bedeutung der Relativitäst Theorie, 1921; Systematische Axiomatik der Euklidischen Geometrie, 1924; Die Wirklichkeit der Wissenschaften und die Metaphysik, 1930) una posizione di empirismo radicale e l'esigenza di considerare l'analisi fenomenologica come una rigorosa riduzione dei fenomeni alla loro struttura essenziale. G. applicò questa interpretazione della fenomenologia ai fondamenti della matematica e ai problemi dell'inconscio, ma soprattutto importante è l'analisi che effettuò della "esperienza estetica" nei suoi Zugänge zur Aesthetik (1928), con cui pone le basi di una estetica fenomenologica.