Doge di Venezia (Roma 1619 - Nauplia 1694). Partecipò fin da giovane alle imprese marittime di Venezia, e fu poi (1656) provveditore generale a Candia; capitano generale da mar (1657), combatté instancabilmente i Turchi sino al 1661, quando talune accuse sul suo governo della squadra navale, dalle quali fu assolto, lo allontanarono per alcuni anni dal mare. Poi (1666) difese ancora Candia in qualità di capitano generale da mar, e solo nel 1669 si piegò alla pace: ottenne allora la carica di procuratore di S. Marco. Un nuovo processo non gli impedì la partecipazione alla vita politica sino al 1683 come revisore delle fortificazioni in terraferma. Ma dal 1684, ripreso il mare, in quattro anni compì quella celebre riconquista della Morea che gli valse il titolo di Peloponnesiaco. Eletto doge (1688), tentò, mentre tornava a Venezia per ricevere l'investitura dogale, l'assedio di Negroponte, con esito sfortunato. Nel 1693, benché vecchio, riprese il comando della flotta veneziana e morì l'anno dopo a Nauplia.