Regista cinematografico giapponese (Kyoto 1932 - Fujisawa 2013). Nel suo primo film, Ai to kibō no machi ("Il quartiere dell'amore e della speranza", 1959), già si affacciano i temi come la lotta di classe, l'erotismo, la rivolta, la violenza, che hanno poi fatto di Ō. uno degli autori più impegnati e rappresentativi del cinema del suo paese. Tra le opere princ.: Seishun zankoku monogatari ("Racconto crudele della giovinezza", 1960); Nihon no yoru to kiri (Notte e nebbia del Giappone, 1960); Shiiku ("L'addomesticamento", 1961); Kōshikei ("L'impiccagione", 1968); Shinjuku dorobō nikki ("Diario di un ladro di Shinjuku", 1968). Il suo capolavoro è considerato Gishiki (La cerimonia, 1971), grande affresco della storia giapponese del dopoguerra. Dopo Natsu no imōto ("Sorellina d'estate", 1972), Ō. ha realizzato Ai no korīda (Ecco l'impero dei sensi, propr. "Corrida d'amore", 1976), Ai no bōrei (L'impero della passione, 1978), Senjo no merii kurisumasu-Furyō (Furyo, 1983), Max mon amour (1986), Gohatto (Tabù, 1999) e, per la televisione, Kyoto, my mother's place (1991) e 100 years of japanese cinema (1994).