Scrittore ungherese (Apostag 1883 - Budapest 1954). Nei suoi romanzi e novelle (Vadember "Uomo selvaggio", 1926; Bérház "Casa d'affitto", 1931; Kiskúnhalom, 1934; Budapest Nagykávéház "Gran caffè di Budapest", 1936; A falu álarca "La maschera del villaggio", 1938; A Tanítvány "L'allievo", 1945; Falu "Villaggio", 1950; A menekülő ember "L'uomo che fugge", 1954) si scaglia con satira veemente contro la borghesia e l'aristocrazia. La sua opera migliore è Egy falu élete ("Vita d'un villaggio", 1934). Postuma è stata pubblicata una raccolta di suoi saggi critici e articoli (Író, könyu, olvasó "Scrittore, libro, lettore", 2 voll., 1959).