Città capitale del Kenya (4.385.853 ab. nel 2017 considerando l’intera agglomerazione urbana). La sua area urbana costituisce una provincia di 684 km2. È posta a 1975 m s.l.m. su un altopiano la cui monotonia è interrotta dalle colline dei Kikuyu. Alla fine del 19° sec. il luogo era ancora disabitato; poi fu prescelto come punto d’appoggio per la costruzione della ferrovia tra Mombasa (allora la capitale) e Kisumu (sul Lago Vittoria), e da quel primo nucleo ebbe origine un nuovo centro, che trasse poi profitto dall’esistenza nei dintorni di numerosi coloni europei e dal trasferimento da Mombasa della capitale. Il clima è temperato, ma assai variabile e piuttosto umido da marzo a maggio. La città è divisa in vari quartieri: a occidente quelli degli affari, a oriente gli africani e asiatici. È la più grande città dell’Africa orientale e il principale centro commerciale e industriale del paese, con impianti metalmeccanici e tessili, stabilimenti alimentari, conservifici di carne e frutta, manifattura di tabacco. Ulteriore sviluppo hanno assunto le funzioni terziarie (commerciali in primo luogo), in conseguenza della crescita registrata dalle attività turistiche. N. è base di partenza per escursioni al Monte Kenya e di approvvigionamenti per safari nel vicino parco nazionale (N. National Park). L’aeroporto è fra i più importanti del continente, molto utilizzato come scalo tra l’Europa e l’Africa meridionale. Nei pressi, sul fiume Tana, è in funzione un complesso per la produzione di energia idroelettrica.
Malattia di N. Affezione degli ovini dell’Africa orientale con sintomi di una grave gastroenterite. La malattia, sostenuta da un virus, è trasmessa dalla zecca Rhipicephalus evertsi.