Scrittore giapponese (Ishinomaki 1883 - Tokyo 1971). Tra i fondatori della rivista Shirakaba ("Betulla bianca", 1910-23), che si distinse per il messaggio di umanitarismo e idealismo d'ispirazione tolstoiana, divenne il principale rappresentante del cosiddetto watakushi shōsetsu ("romanzo dell'io"), un genere letterario che tendeva ad annullare ogni distanza tra autore e personaggi, concentrandosi su vicende quotidiane colte con un approccio lirico e introspettivo. Affermatosi con racconti brevi d'ispirazione autobiografica (Abashiri made "Fino ad A.", 1910; Kinosaki nite "A K.", 1917; Wakai "Riconciliazione", 1917), nei quali all'apparente banalità della situazione e alla mancanza d'intreccio fa da contrappeso una profonda componente emotiva, attese poi alla composizione del complesso romanzo An'ya kōro ("La strada fra le tenebre", 1919-37), magistrale disegno di un sofferto percorso interiore che approda al salvifico incontro del protagonista con la natura.