NE O NE?
Si tratta di due ➔omonimi, che nella lingua scritta vengono distinti tramite l’uso dell’accento.
• Senza accento grafico, ne (dal latino inde) ha due funzioni grammaticali:
– come avverbio di ➔luogo, esprime allontanamento da un luogo o da una situazione
Si è chiuso in casa e non ne (= da lì) vuole uscire
Ne (= da lì) siamo usciti con le ossa rotte
– come pronome ➔personale, è usato al posto delle forme di ciò, da ciò, di questo, da quello ecc.
Ne (= di ciò) parlerò ai nostri soci
Una volta dimostrato che io ho ragione, ne (= da ciò) segue che voi avete torto
spesso con valore di ➔partitivo
Vorrei una caramella all’anice: ce ne (= di queste) sono ancora?
In alcuni casi ne è usato solo per intensificare l’azione espressa da alcuni verbi intransitivi nelle costruzioni con i pronomi personali atoni mi, ti, si, ci, vi
Me ne vado via
Se ne stava tranquillo a casa
• Con accento grafico, né (dal latino nec) è una congiunzione ➔copulativa con il significato di ‘e non’.
Può essere usato:
– per la coordinazione di due o più proposizioni negative
Non me l’ha mai detto né scritto
Ha raccomandato di non fiatare né muoversi per nessuna ragione
– in una proposizione negativa, per unire due o più elementi che hanno nella frase la stessa funzione sintattica; in questo caso, né si ripete davanti a ciascun elemento
Non ho saputo rispondere né sì né no
le soluzioni visive talora arrivano inaspettatamente a decidere situazioni che né le congetture del pensiero né le risorse del linguaggio riuscirebbero a risolvere (I. Calvino, Lezioni americane).
In particolari contesti né può essere preceduto dalla congiunzione e, a rigore non strettamente necessaria, che ne enfatizza il valore per scopi stilistici
non farebbe loro né caldo e né freddo (A. Moravia, Il conformista)
e né denaro e né passione servirà (Baustelle, I mistici dell’Occidente)
Sempre nella lingua poetica la congiunzione né può essere usata per coordinare una proposizione positiva con una negativa
Spargendo ancor pel volto il primo fiore / Né (= e non) avendo il bel Iulio ancor provate / Le dolci acerbe cure che dà Amore (A. Poliziano, Stanze)
anche se collocata all’inizio di frase
Né più mai toccherò le sacre sponde (U. Foscolo, A Zacinto).
VEDI ANCHE accento; monosillabi accentati e non accentati