COLLARI, Nello
Nacque a Roma il 12 luglio 1905 da Gino e da Ines Verdiani e compì gli studi nell'università di Roma ove si laureò in chimica nel 1927.
Intraprese la carriera universitaria presso la scuola di ingegneria mineraria di Roma; nel 1931 fu infatti nominato, in seguito a concorso, assistente di ruolo per la cattedra di metallurgia e metallografia; nel 1935 fu promosso aiuto; nel 1939 conseguì, per titoli ed esami, l'abilitazione alla libera docenza nella stessa disciplina. Negli anni dal 1938 al 1952 ricevette ripetutamente incarichi di insegnamento, oltre che per la suddetta materia, anche per quelle di chimica analitica e di scienza dei metalli, sempre presso l'università di Roma. Negli anni 1939 e 1940 risultò vincitore di due premi messi a concorso dall'Istituto per la ricostruzione industriale, per ricerche scientifiche di carattere originale.
Durante la seconda guerra mondiale prestò servizio presso l'ufficio economia di guerra del Comando Supremo, ove gli fu affidato il compito di predisporre norme organiche di valutazione dei materiali di preda bellica agli effetti del loro recupero.
Nel 1945, con decreto del ministero dei Trasporti, fu nominato membro effettivo della Commissione permanente per le prescrizioni sui recipienti per gas compressi, liquefatti e disciolti e nel 1971 fu chiamato a far parte della Commissione per le funicolari aeree e terrestri. In entrambe le suddette commissioni, il C. dette un importante contributo alla stesura delle rispettive normative tecniche.
Nel 1955 fu nominato, in seguito a concorso, professore straordinario di chimica applicata presso la facoltà di ingegneria della università di Cagliari; nel 1959 fu promosso ordinario in tale disciplina per meriti didattici, scientifici ed organizzativi.
Nel 1963 gli fu conferita la cattedra di tecnologie generali presso l'istituto di chimica applicata dell'università di Roma ove rimase, continuando la sua attività didattica e sviluppando la sua produzione scientifica, fino a pochi giorni prima della sua morte avvenuta a Roma il 19 dic. 1973.
Nel corso della sua intensa attività universitaria il C. si dedicò a numerose ricerche sperimentali su argomenti di chimica analitica, chimica applicata, mineralogia, metallurgia e scienza dei metalli.
La sua produzione scientifica, derivante direttamente da tali ricerche, comprende numerose e importanti pubblicazioni. Tra di esse, sono di rilevante interesse le memorie riguardanti gli studi sul ferro puddellato che furono condotti dal C. a più riprese, in un arco di tempo che va dal 1935 al 1957 (Distribuzione del fosforo tra metallo e scoria nel ferro puddellato, in Annali di chimica applicata, XXV [1935], 8, pp. 432-447; Fabbricazione e proprietà del ferro puddellato, in L'Ingegnere, XV [1941], 8, pp. 741-748; Ricerche sulle caratteristiche e sulle proprietà del ferro puddellato, in Il Calore, XV [1942], II, pp. 193-211; XVII [1946], 1, pp. 15-20; 2, pp. 33-47; 7, pp. 203-207; 8, pp. 232-242; XIX [1948], II, pp. 382-394; XXII [1951], 7, pp. 255-262; XXVIII [1957], 4, pp. 147-153). Con tali studi, il C. approfondi, integrò ed estese le conoscenze sull'argomento riuscendo a chiarire, tra l'altro, la ragione per cui l'eccezionalmente elevato contenuto di fosforo nel suddetto materiale non ne provoca l'abbassamento delle caratteristiche meccaniche. Le ricerche del C. chiarirono, inoltre, il meccanismo dell'eccellente comportamento del ferro puddellato, sia alla corrosione sia alla ossidazione a caldo, nei confronti dei comuni acciai. I risultati cui pervenne il C. nello studio precedente furono particolarmente apprezzati da J. C. Hudson, autore di un fondamentale trattato sulla corrosione dei metalli.
Di notevole rilievo scientifico risultano gli studi eseguiti dal C. in collaborazione con altri studiosi (E De Carli, P. Spinedi) sulla ossidazione dei metalli (ferro, rame) e leghe (rame-stagno, rame-zinco) a temperature elevate (Studio termoponderale delle ossidazioni metalliche, in Annali di chimica, XL [1950], pp. 117-131; in La Chimica e l'industria, XXXIII [1951], febbraio, pp. 77-80; in La Metallurgia italiana, XLIV [1952], 1, pp. 1-5; XLVI [1954], II, pp. 403-409).Tali studi furono eseguiti con l'ausilio di una speciale apparecchiatura per l'analisi termoponderale, di alta sensibilità, usabile entro ampi limiti di temperatura, atta a registrare, in funzione di questa e in modo rigorosamente quantitativo, trasformazioni di sostanze solide accompagnate da variazioni di peso o di volume. L'apparecchiatura impiegata è stata perfezionata dallo stesso C. e da L. Galimberti a seguito dell'esame critico cui furono sottoposte quelle analoghe già disponibili (L'analisi termoponderale, in Boll. scient. della Facoltà di chimica ind. d. Univ. di Bologna, I [1940], 10, pp. 253-262).
Nell'ambito di tali ricerche, il C., in particolare, chiarì e dimostrò il meccanismo con cui il fosforo presente nel ferro esplica una azione protettiva contro l'ossidazione a temperature elevate (Influenza del fosforo sulla ossidazione del ferro a temperatura elevata, in La Metallurgia ital., XLIV [1952], 3, pp. 97-102).
Con riferimento alle ricerche in questione, il C. studiò inoltre il comportamento alla ossidazione a caldo degli acciai da costruzione a basso contenuto di carbonio legati con fosforo e rame, per l'innanzi mai stabilito da altri sperimentatori, chiarendo i risultati delle esperienze secondo cui, per temperature fino a 700 ºC, fosforo e rame, isolatamente o in presenza l'uno dell'altro, diminuiscono nettamente l'ossidabilità dell'acciaio, ma a temperature superiori si manifestano pericolosi fenomeni di accelerazione della ossidazione, dovuti alla formazione, in seno alla scaglia, di una fase eutettica liquida (in La Metallurgia ital., XLVI [1954], 43 pp. 111-122). Sempre nell'ambito degli studi in argomento, il C. eseguì, in collaborazione con E. Hugony, ulteriori ricerche sulle leghe ferro-carbonio-alluminio chiarendo i meccanismi di ossidazione selettiva, di protezione, di passivazione corrispondenti alle diverse composizioni, con risultati di interesse anche tecnologico e pratico per l'impiego di ghise legate nella costruzione di apparecchiature per l'industria chimica (Prove di ossidazione alla termobilancia di alcune ghise contenenti Al e Cr, memoria presentata al convegno nazionale dell'Associazione italiana di metallurgia, Roma, 7-10 ott. 1956).
Per quanto riguarda il comportamento all'ossidazione a caldo delle leghe Cu-Zn e Cu-Sn è significativo rilevare l'aspetto interpretativo dell'andamento della suscettività all'ossidazione in rapporto alla composizione, in stretta connessione con le caratteristiche strutturali del solido, così come risultano dai rispettivi diagrammi di stato.
Sono da citare, inoltre, per il loro originale contributo, le pubblicazioni relative alle ricerche sull'azione protettiva di sostanze ossidanti sull'alluminio (Azione protettiva del permanganato potassico nell'attacco dell'alluminio in soluzioni di idrato sodico, in Boll. scient. d. Fac. di chim. ind. ... Bologna, I [1940], 4, pp. 119-126; Azione inibitrice del cromato sodico e del permanganato potassico nell'attacco dell'alluminio in soluzioni diluite di idrato sodico a diverse temperature, in Alluminio, XV [1947], 1-2, pp. 13-21), nonché le monografie sulle ricerche condotte dal C. in collaborazione con altri studiosi (L. Paglialunga, P. Virdis) riguardanti i materiali metallici antifrizione - leghe a base di alluminio; acciaio sottoposto a trattamento di cementazione solforante - (Considerazioni e dati sperimentali su una nuova lega leggera antifrizione a base di Al-Sn-Ti, in Alluminio, XXII [1953], 1, pp. 22-27; Caratteristiche di leghe antifrizione alluminio-stagno-rame ad alto contenuto di stagno,ibid., XXIV [1955], 1, pp. 29-33; Risultati di prove di esercizio pratico con leghe leggere antifrizione a base di alluminio-stagno,ibid., XXV [1956], 4, pp. 187-191; La cementazione solforante dell'acciaio: morfologia e caratteristiche degli strati, memoria presentata al convegno nazionale dell'Associazione italiana di metallurgia, Roma 7-10 ott. 1956). Le memorie riguardanti le leghe leggere antifrizione furono tradotte e pubblicate integralmente su riviste estere in francese, inglese e tedesco.
Le ricerche sulla cementazione solforante dell'acciaio suscitarono particolare interesse nell'U.R.S.S., dove gli studi dei trattamenti superficiali dei materiali sono tradizionalmente coltivati per l'indirizzo generale, seguito nello sfruttamento delle risorse, tendente più al risparmio che al loro consumo. Tale interesse è confermato dai rapporti di corrispondenza di studiosi sovietici con il C. per approfondimenti e ampliamenti delle ricerche in questione e dalla partecipazione degli stessi a cicli di studio presso i laboratori dell'istituto di chimica applicata dell'università di Roma, diretti dal Collari.
Del pari importanti le ricerche, eseguite dal C. in collaborazione con P. Virdis, riguardanti la fessurazione caustica dell'acciaio dolce per caldaie, con le quali sono stati acquisiti nuovi e probativi elementi di sostegno alla teoria che attribuisce detta fessurazione alla esistenza, nei giunti dei grani cristallini, di una particolare fase anodica (cfr. Il Calore, XXIX [1958], 2, pp. 45-57; XXX [1959], pp. 3-8; 2, pp. 61-72; XXXIV [1963], 8, pp. 325-346). Tale studio è citato nel fondamentale manuale-trattato dì U. R. Evans The corrosion and oxidation of metals, London 1960, nel capitolo Boiler and condenser. Altro studio del C. citato nel suddetto manuale, su cui, peraltro, non si fa menzione di altri lavori di studiosi italiani, è quello indicato nel capitolo Wet atmospheric corrosion e riguardante le già cit. Ricerche sulle caratteristiche... del ferro puddellato.
Altre importatitì monografie furono pubblicate dal C. in collaborazione con altri studiosi nel periodo che va dal 1960 al 1969. Tra di esse si segnalano le seguenti: Lacorrosione delle funi di acciaio (in collab. con B. Riva, in Trasporti pubblici, XVII [1960], 5, pp. 765-776) ove vengono approfonditi i meccanismi di anormali fenomeni corrosivi verificatisi in vari impianti a fune italiani, chiarendo il contributo dato a tali fenomeni dalla presenza di particolari additivi nel grasso di impregnazione dell'anima tessile; Esperienze sulla confezione dei terminali a testa fusa delle funi di acciaio (in collab. con I. Bertolini, con G. Greco e con P. Virdis, ibid., 11-12, pp. 1575-1590 e 1591-1598; XVIII [1961], 10-11-12, pp. 665-682) ove, dopo un esame particolareggiato delle disposizioni vigenti in materia nelle varie nazioni, vengono esposti i risultati di apposite ricerche intese a determinare sia le temperature raggiunte nella testa della fune e in prossimità di essa nei diversi procedimenti per la realizzazione del terminale, sia l'entità delle conseguenti alterazioni delle caratteristiche meccaniche della porzione di fune immediatamente adiacente alla testa fusa; Gli acciai inossidabili al cromo e al cromo-nickel (in collab. con G. Zaffuto, in IlCalore, XL [1969], 11, pp. 549-557 e 12, pp. 609-617), in cui vengono descritte e commentate la composizione, le caratteristiche meccaniche e di resistenza alla corrosione, nonché le principali applicazioni dì vari tipi di acciaio inossidabile.
Fonti e Bibl.: Roma, Min. d. Pubbl. Istruz., fascic. personale; notizie assunte direttamente dal figlio Bruno Collari.