Next generation network
<nèkst ǧenërèišn nètu̯ë'ëk> locuz. sost. ingl., usata in it. al masch. – Rete di telecomunicazioni integrata (in sigla, NGN), in grado di supportare molteplici tipologie di servizio. Oltre a conseguire un’indipendenza del servizio dalla rete, tale integrazione è destinata a far cadere la differenza tra reti fisse e mobili, per cui voce, Internet, mail e video saranno disponibili per l’utente sia che si trovi in ambiente aperto sia in interni (che si tratti di abitazioni o luoghi di lavoro). Ogni utente potrà dotarsi di un unico codice identificativo (numero personale) che permetterà di avere i propri servizi disponibili ovunque si trovi. Ci si attende che l’NGN, oltre a migliorare la qualità dei servizi in mobilità, rendendola comparabile con quella offerta dalla fruizione in postazione fissa, renda più convenienti per l’utente anche i costi di tali servizi. Per tutti i tipi di informazione, la rete integrata sarà basata su tecnologie web associate alle tecniche di garanzia della qualità di servizio (quality of service, QoS) per le comunicazioni in tempo reale. L’NGN costituisce dunque l’infrastruttura integrata di rete che supporterà la seconda generazione di Internet: sarà aperta, con possibilità di condivisione di tutte le forme di comunicazione, modalità di accesso particolarmente semplice e capacità di coniugare unicasting, multicasting e comunicazione machine-to-machine, ossia diretta tra terminali. Lo sviluppo di tale paradigma di rete deve armonizzare l’evoluzione tecnologica con un adeguato processo di standardizzazione e d’introduzione di norme e strategie a livello delle singole nazioni e, in modo coordinato, in ambito europeo. La realizzazione dell’NGN implica alcuni cambiamenti strutturali rispetto alle architetture attuali. Nella core network, per es., composta da tutti gli apparati di rete che costituiscono il livello di trasporto e dall’infrastruttura di un operatore e dei servizi di livello più basso offerti, lo sviluppo dell’NGN implica il consolidamento di numerose reti, ciascuna concepita inizialmente per un servizio diverso, in una rete di trasporto unica. Una delle conseguenze importanti è la migrazione della voce da un’architettura a commutazione a una paradigma di VoIP. Nell’NGN diviene più marcata la separazione tra la porzione riservata al trasporto, dunque alla connettività, e quella dedicata ai servizi. Tale separazione, per es., implica che, se un provider intende attivare una nuova prestazione, può agire direttamente sullo strato di servizio della rete, senza incidere su quello di trasporto. Un numero sempre crescente di applicazioni, inclusa la voce, tenderanno a essere indipendenti dalla rete di accesso (destratificazione della rete e delle applicazioni) e tenderanno a risiedere sempre di più nei dispositivi dell’utente (telefono, personal computer, set-top box, ecc.).
Le sfide tecnologiche. ‒ Le nuove tecnologie per la banda larga e i nuovi paradigmi di rete interessano tutti i segmenti tipici dell’architettura di una rete di telecomunicazioni propriamente detta, ma l’infrastruttura con la maggiore evoluzione è certamente quella dell’accesso, in forte cambiamento con le nuove reti NGAN (Next generation access network), che disarticolano l’accesso per l’utente con proposte variegate tese ad aumentare notevolmente la velocità (bit rate). Un’altra sfida importante legata all’armonioso sviluppo della rete integrata di telecomunicazione è un’efficace gestione dello spettro radio, una risorsa pregiata e destinata a favorire in modo crescente servizi, quali quelli in mobilità, che necessitano di radiofrequenze. L’impiego ottimale della risorsa spettrale è pertanto un aspetto che tutti i paesi e la comunità internazionale stanno considerando da diverso tempo, e che comporta un accurato coordinamento anche per la protezione dalle interferenze radio tra nazioni confinanti. La gestione dello spettro ha importanti ricadute sulla confluenza dei servizi verso la rete integrata, in particolare sulla transizione in corso da televisione analogica a digitale nella diffusione terrestre. Una razionale attribuzione spettrale implica, in tal caso, l’opportunità di impiegare utilmente il dividendo digitale, cioè la capacità di trasmissione in eccesso derivante dalla transizione da trasmissione analogica a digitale, che introduce un miglioramento nell’efficienza di utilizzo delle frequenze per altre applicazioni quali il WiMax. Quest’ultima tecnica, che fornisce connettività senza filo interoperabile a banda larga a utenti con terminali fissi, portatili e nomadi, appare di grande rilevanza per superare l’eventuale divario (digital divide), esistente anche all’interno di aree geografiche dal forte sviluppo economico, tra chi può accedere alle nuove tecnologie (Internet, personal computer, ecc.) e chi no. Lo sviluppo di un’infrastruttura integrata di telecomunicazioni implica, dunque, varie problematiche tecnologiche, da affrontare nelle loro diverse sezioni. Nella componente fissa NGN, alcuni temi di rilievo concernono: l’introduzione delle tecnologie DSL (Digital subscriber line) ad alta velocità (Very high speed DSL, VDSL), PON (Passive optical network), WDM (Wavelength division multiplexing), WiMax 2004, nonché dei nuovi sistemi di supervisione di rete; lo sviluppo di nuove piattaforme, cioè di , che permettono una sempre maggiore divaricazione tra rete e servizi; l’introduzione di servizi ICT innovativi in rete a beneficio di consumatori, imprese e Pubblica amministrazione. Nelle sezioni mobili dell’infrastruttura integrata, le sfide sono legate allo sviluppo di tecnologie per la convergenza mobile-fisso nonché al dispiegamento delle nuove reti di generazione successiva alla terza (3.5G e 4G) con l’introduzione della tecnologia HSPA (High speed packet access), WiMax 2005, LTE (Long term evolution) con capacità, a parità di occupazione spettrale, da cinque a dieci volte quelle attuali. Per quanto concerne le porzioni di rete dedicate alla diffusione audio-video, il punto cruciale è legato allo sviluppo degli standard di seconda generazione degli attuali sistemi digitali, in partic. il DVB (Digital video broadcasting) per una modalità di trasmissione digitale terrestre (DVB-T), satellitare (DVB-S), all’interno di una rete IP (DVB-IP), DMB (Digital multimedia broadcasting). Il DVB-IP, in partic., deriva dalla crescente diffusione di Internet e degli accessi a banda larga, che hanno spinto il consorzio DVB a sviluppare, oltre alle specifiche per la trasmissione terrestre e satellitare, anche un set di specifiche per la diffusione di servizi DVB all’interno di una rete IP. Le specifiche sono studiate principalmente per la diffusione via IP multicast di servizi di pay TV e VOD (Video on demand), oltre che per la realizzazione di semplici applicazioni Java; al momento non sono ancora attivi servizi DVB-IP sul territorio italiano. In relazione allo spettro da assegnare alle varie sezioni della rete di telecomunicazioni integrata, risulta evidente il legame con lo sviluppo di tecnologie innovative per l’attribuzione migliore delle risorse spettrali, quali l’allocazione di tipo ibrido e di tipo dinamico che garantisce una grande flessibilità alla rete, e le tecniche di protezione da interferenze che consentono un migliore impiego della banda.