Cittadina della prov. di Catanzaro (49.325 ab. nel 2008), sul versante tirrenico, a 216 m s.l.m. sulle falde meridionali del M. Reventino (1416 m), affacciata al Golfo di S. Eufemia. Comune autonomo fino al 1968, anno in cui, insieme con le circoscrizioni comunali di Sambiase e Sant’Eufemia Lamezia, ha concorso a costituire il nuovo comune di Lamezia Terme. Nel centro di Zangarona, 4,5 km da N., la popolazione è di origine albanese (lingua in uso).
Prese nome dal castello (Νεοκάστρον) che vi edificarono nell’Alto Medioevo i Bizantini; questi forse la eressero in vescovato, suffraganeo di Reggio, poi scomparso in seguito alle incursioni saracene. Fiorì sotto i Normanni, i quali vi promossero il ristabilimento della sede vescovile (la prima notizia dei suoi vescovi risale al 1094, quando il conte Drogone fece riedificare la cattedrale distrutta dai Saraceni). L’imperatore Federico II fortificò nuovamente il castello, dove poi imprigionò il figlio ribelle Enrico. Città regia in età angioina (13°-15° sec.), passò poi ai Caracciolo e ai primi del 17° sec. ai D’Aquino di Castiglione. Nel 1799 insorse contro il regime giacobino appoggiando il cardinale Ruffo, e ancora una volta si ribellò ai Francesi nel 1806; partecipò ai moti antiborbonici del 1848 e del 1860.