Storico, teologo e poeta danese (Udby, Selandia, 1783 - Copenaghen 1872), fu una delle figure più significative della storia culturale e politica danese; nella sua vasta attività di predicatore religioso (pastore protestante, fu dal 1822 a Copenaghen e ivi, dal 1867, vescovo) e di uomo politico, cercò la fusione della fede luterana con lo spirito nazionale che egli risvegliò nella coscienza del suo popolo. Ma la fede religiosa di G. non è quella del luteranesimo illuminato e razionalista dell'età sua: contro di esso anzi egli, come Kierkegaard, è in costante polemica in nome di una romantica e spontanea religiosità che, insieme a intenti pedagogici schiettamente democratici, conteneva non pochi fermenti nazionalistici. Traduttore di Snorri, di Saxo e del Beowulf (1818-22), ideatore di una Skolen for livet ("scuola per la vita") o università popolare, che per la prima volta fu creata a Rødding nel 1844, pubblicò un'importante opera sul mito, Nordens Mythologi ("Mitologia nordica", 1808), scritti storici e teologici, raccolte di prediche, di poesie, testi teatrali. Il rinnovamento della religiosità luterana promosso da G. trova la sua più alta testimonianza nei cinque volumi di Sang-Vaerk til den danske Kirkeskole ("Salmi per la chiesa danese", 1837-80).