NIGERIA (A. T., 109-110-111)
Colonia e protettorato britannico dell'Africa occidentale. La colonia è formata dalla città di Lagos e dal territorio che lo circonda immediatamente (superficie: 3535 kmq. con 325.020 ab. nel 1931); i protettorati comprendono la Nigeria Meridionale (sup.: 229.158 kmq.; 8.168.227 ab. nel 1931) e la Nigeria Settentrionale (sup.: 721.351 kmq.; 11.434.924 ab. nel 1931). Alla Nigeria è stato annesso, per opportunità amministrativa, il territorio che costituisce il mandato del Camerun (sup.: 87.644 kmq.; popolazione stimata 774.585 ab.).
La Nigeria (con il Camerun) comprende la linea costiera da qualche distanza a O. di Lagos fino al lato orientale del monte Camerun e il bacino inferiore del Niger insieme con la maggior parte dei bacini dei suoi affluenti di sinistra: Sokoto (o Gulbin Kebi), Kaduna e Benué. Verso NE. la Nigeria arriva alla riva occidentale del lago Ciad.
I delta del Niger e di minori corsi d'acqua formano quasi tutta la costa, eccetto a O. e a E., dove sboccano alcuni estuarî, tra cui principale quello di Calabar che costituisce la foce del Cross River. Il delta del Niger è una regione bassa, tutta a canali d'acqua, coperta da un'immensa foresta di mangrove, larga talora 350 km.
La struttura dell'Africa occidentale, come della maggior parte del continente, è formata da un grande imbasamento antico che contiene gneiss di età paragonabile a quella delle più antiche rocce europee, incerta, ma forse anche del pre-Paleozoico, e grandi depositi d'arenaria inalterata, anch'essa generalmente attribuita al pre-Paleozoico. L'assenza di rocce riferibili all'inizio del Paleozoico ha dato origine all'ipotesi che in quell'antica epoca l'Africa facesse già parte d'un grande continente, e tutto rivela il lungo periodo di denudamento da essa subito. Le più antiche rocce databili appartengono al Cretacico superiore e dimostrano che tale epoca fu per questa regione, come per parecchie altre parti dell'Africa e per l'Europa, un periodo di sommersione. Nel Terziario, l'Africa, sia orientale sia occidentale, subì grandi fratture; ricerche recenti nell'Africa orientale hanno dimostrato che tali fratture sono, per una notevole parte, recentissime (Pleistocene) e hanno prodotto grandi mutamenti nell'idrografia. Nel caso della Nigeria è ben noto che le alture terminanti verso S. col vulcano del Camerun (4075 metri) e le isole di Fernando Poo, S. Thomé e Principe, indicano linee di frattura ampiamente estese a N. e a S. con fuoriuscita di lava che in taluni casi continua tuttora. È probabile che tale frattura abbia determinato i principali aspetti morfologici e abbia prodotto a O. del Camerun una zona profondamente depressa; ciò avrebbe determinato l'orientamento da questa parte dei corsi superiori del Niger e del Benué. Per considerevole tratto del loro corso questi due fiumi scorrono attraverso regioni formate da strati del Cretacico o del Terziario, che talvolta sono dislocati e talaltra lo ricoprono. Questi strati sono talora attraversati da rocce ignee e coperti da correnti di lava, come, p. es., sull'altipiano di Bauchi a N. del basso Benué. Anche questo fatto indica l'età recente delle fratture, che tanto hanno contribuito alla topografia attuale.
Il Niger superiore, che ha una direzione da SO. a NE. nell'Africa Occidentale Francese, scorre, appena lascia le alture dalle quali ha origine, in una valle ampia; quindi a E. e SE. e a valle di Timbuctu, il letto si restringe e viene interrotto da serie di rapide, tra Ansongo e Say, in territorio francese, e tra Bussa e Rabba nella Nigeria settentrionale. Tali rapide, o almeno queste ultime, sono connesse con intrusioni ignee abbastanza recenti. Il fiume continua in una valle tagliata in modo piuttosto netto nell'arenaria; valle che si estende verso S. fin quasi al confine tra la Nigeria settentrionale e la meridionale. Poco prima di raggiungere tale confine, il Niger riceve il Benué e la confluenza forma un'espansione simile a un lago prima che il corso del fiume si restringa di nuovo. Nella Nigeria meridionale esso scorre attraverso un territorio piatto e a valle di Onitsha, 130 km. a S. del confine, immense regioni rimangono sommerse durante le piene.
Ciò costituisce virtualmente l'inizio del delta. Il mutamento d'aspetto e direzione che si nota fra la parte del corso orientata da SO. a NE. e la successiva parte orientata da NO. a SE. con lunghe serie di rapide, è il risultato della cattura del corso superiore da parte di quello inferiore; esso ha potuto prevalere ai mutamenti orogenici i quali hanno determinato una topografia che ha considerevolmente modificato la primitiva superficie.
Il Benué, per la massima parte navigabile, scorre verso O. attraverso la Nigeria settentrionale in una valle ampia; ma al suo corso inferiore si avvicinano alture di rocce terziarie sovrapposte ai depositi cretacici e all'imbasamento antico.
Ne risulta chiaramente che il bacino Benué-basso Niger forma nell'insieme una vasta depressione con alcune regioni che si elevano a più di 200 m. s. m. A N. del Benué e su entrambi i lati del Niger a monte della confluenza, la maggior parte del territorio supera, salvo in vicinanza del fiume, i 200 m. s. m.; ma la valle del Niger non raggiunge più tale altezza dopo oltrepassata Ansongo. A N. del Benué e a E. della valle del Gulbin Kebi si trova il vasto altipiano di Bauchi con intrusioni ignee recenti e correnti di lava che si fanno strada attraverso i terreni antichi. Esse penetrano nel Cretacico in alcuni punti vicini al Benué e dimostrano in tal modo la loro età relativamente recente. L'altipiano di Bauchi, soprattutto a causa di tali intrusioni e correnti di lava, raggiunge un'altezza superiore a 1300 m. in vicinanza di Bukuru e nel rimanente si trova per la maggior parte a più di 500 m. s. m. In parecchi punti dell'altipiano si trovano alture residuali. Verso N. la superficie è in parte coperta di sabbia.
Clima. - Nel complesso, il clima dell'Africa occidentale è legato alle relazioni climatiche fra terra e mare. Durante l'estate boreale, il vento proveniente dal Golfo di Guinea soffia attraverso la terra riscaldata e trascina con sé l'aliseo deviato dell'emisfero meridionale. La deviazione avviene di solito alla latitudine di 3° o 4° N. Questo vento è particolarmente umido perché passa sopra alla corrente equatoriale e, in taluni punti, sopra alla controcorrente equatoriale. Invece durante l'estate australe dall'area d'alta pressione del deserto situato molto più a N. soffia da NE. il vento detto harmattan, asciutto e polveroso. Naturalmente, il regime di questo vento è più sensibile a N. che a S. Nella regione del delta e sulle coste possono esservi abbondanti piogge da aprile a ottobre e anche per un periodo più lungo. La pioggia presenta due massimi, uno dopo ogni periodo di verticalità dei raggi solari sopra un dato luogo. Nella stagione delle piogge le precipitazioni avvengono ogni giorno abbassando notevolmente la temperatura. A Lagos i due massimi della pioggia sono separati da un periodo relativamente asciutto in agosto. Ma questa pausa non ha luogo più all'est, dove, ad Akassa, la media annua della pioggia è di circa 3600 mm. I massimi hanno luogo in giugno (465 mm.) e in ottobre (617 mm.), ma da marzo a novembre inclusi la media scende raramente al disotto di 200 mm. al mese e solo il mese di gennaio è relativamente asciutto (65 mm.). Temporali, grandine e tornados sono frequenti.
Lokoja, presso la confluenza del Benué col Niger, ha 255 mm. dì pioggia nel suo mese più umido (settembre); nel rimanente dell'anno le precipitazioni superano i 120 mm. mensili solo da aprile a ottobre, mentre la stagione novembre-marzo è secca, avendo solo circa 80 mm. di pioggia in cinque mesi. Bauchi, situata ancora più a N., ha di solito quattro mesi (novembre-febbraio) del tutto privi di pioggia; le precipitazioni sono scarse in marzo, aprile e ottobre. Ma nella stagione delle piogge l'altezza della regione rende le precipitazioni considerevoli (luglio e agosto complessivamente 550 mm.). A Kano, situata più a N. ancora, le piogge sono scarsissime, salvo tra maggio e settembre; qui, come a Bauchi, vi è un solo massimo (agosto, con 280 mm.).
Il totale delle precipitazioni, che ad Akassa è di 3600 mm., si riduce alla metà a Lagos, situata molto più a O. sulla costa. A Lokoja il totale è di circa 1210 mm.; a Bauchi 1020 mm. e a Kano 800 mm. Ai confini settentrionale e occidentale della Nigeria le precipitazioni diminuiscono rapidamente andando verso il deserto, finché a Timbuctu si riducono a 225 mm. con un massimo di 85 millimetri in luglio. Nei cambiamenti di stagione si verificano tornados. Le settimane che seguono alla fine del periodo delle piogge sono caratterizzate da un caldo particolarmente malsano.
L'alternarsi delle stagioni produce assai piccole differenze nella temperatura. Lagos ha il maggior caldo in marzo con una temperatura di 27°,8; ma agosto, che è il mese più fresco a causa della nuvolosità, presenta la media di 24°,3. Anche durante la notte, la temperatura non scende al disotto di 15°,5. Ad Akassa l'oscillazione è anche minore: 26°,6 in aprile, 24°,4 in agosto. In queste stazioni costiere, la temperatura raggiunge il massimo in marzo o aprile e in novembre, ossia prima e dopo la stagione delle piogge, mentre i minimi si verificano in agosto (periodo delle piogge) e in gennaio (periodo del harmattan). A Kuka, in prossimità del lago Ciad, l'oscillazione della temperatura è invece maggiore con medie di 21°,4 in gennaio, 33°,5 in aprile, 26°,2 in agosto, 29°,5 in ottobre, cioè con un doppio aumento e una doppia diminuzione.
Assai penosa, nella Nigeria meridionale, è l'umidità dell'aria che a Lagos s'aggira sulla media del 90%, sebbene talvolta il harmattan la riduca a meno del 30%. Nella Nigeria settentrionale invece, l'aria è secca, salvo nel periodo delle grandi piogge, dove esse si verificano, e tale secchezza ardente è spesso fastidiosa, sebbene gli Europei, usando le debite cure, possano vivere in queste regioni settentrionali abbastanza confortevolmente.
Vegetazione e flora. - La regione costiera calda umida è ricoperta da un'estesa foresta vergine tropicale ove sono tipiche zone di foresta a pioggia: in essa troviamo importanti legnami da ebanisteria e da costruzione. Nel territorio abbonda la preziosa palma da olio (Elaeis guineensis), che è una delle principali ricchezze della regione. Le foci dei fiumi sono rivestite sulle sponde da formazioni a mangrovie, abbondantemente sviluppate. Invece nel territorio che si estende a N. si susseguono la savana, la steppa desertica, mentre lungo le sponde e gli alvei dei fiumi si trovano i tipici boschi a galleria.
Nella savana abbondano: acacie da gomma, baobab, alberi del burro (Bassia Parkii) e della cola (Cola vera e acuminata) che sono importanti risorse economiche del paese insieme con l'olio di palma, le noci di cocco, il cacao, il caffè, il cotone, il tabacco.
Fauna. - Fauna ricca come in genere tutta quella dell'Africa occidentale. Fra le Antropomorfe noteremo lo scimpanzè e fra le scimmie varî cercopitechi. Dei Lemuri citeremo il galago dell'Africa occidentale e l'Awantibo. I Chirotteri sono rappresentati dalle rossette; gl'Insettivori dal Potamogale, e da numerose altre specie dell'ordine. I Carnivori annoverano varie viverre, icneumoni, la iena, varie mustele, sciacalli, varî gatti d'Africa, il leone, ecc. Fra i Rosicanti ricorderemo numerosi scoiattoli, ghiri, topi. Gli Ungulati sono assai riccamente rappresentati: l'elefante africano, l'ippopotamo, il potamochero rosso, molte specie di antilopi, gazzelle. Notevole è la presenza del lamantino, fra i Sirenidi. Fra gli Sdentati citeremo il pangolino dalla coda breve. Ricchissima in numero di specie e di individui è l'avifauna e fra i Rettili sono da notare numerose specie di lacertilî, ofidî e cheloni. Fra gli Anfibî citeremo molte specie di rane, di rospi oltreché qualche rappresentante dell'ordine delle cecilie. Tra i Pesci oltre a molti teleostei d'acqua dolce è da segnalare la presenza del Protopterus, rappresentante dei Dipnoi. La fauna degl'Invertebrati è ricchissima d'insetti di tutti gli ordini, di aracnidi, millepiedi oltre a numerosissime specie di molluschi terrestri e d'acqua dolce.
Etnografia. - Prima dell'arrivo degli Europei, venuti dal mare, la popolazione si diffuse, nell'Africa occidentale, per via di terra e dal nord; ma delle condizioni in cui ciò avvenne, si sa ancora poco. J. D. Falconer ha trovato una superficie desertica fossile nelle provincie settentrionali e crede che il deserto si sia avanzato e ritirato parecchie volte con mutamenti climatici che, in ultima analisi, possono trovarsi in relazione con quelli osservati nel Kenya, in Egitto, ecc. Oltre a questi mutamenti e a quelli connessi con le modificazioni orogeniche, ve ne sono altri dovuti all'attività dell'uomo che ha distrutto la foresta. Essa probabilmente si estendeva in passato parecchio più a N. dei suoi limiti attuali, fin sulla regione delle praterie.
Non è tuttora possibile arguire i rapporti esistiti nell'Africa occidentale tra le correnti umane e i mutamenti di condizioni che abbiamo accennato; ma come prova della larga distribuzione dei tipi razziali si può citare l'opinione di sir H. Johnston, secondo il quale molti indigeni della Costa d'Oro e della regione del Niassa sono praticamente identici, nonostante l'enorme distanza che li separa. Tuttavia, mentre la conquista ha imposto una somiglianza di linguaggio tra le popolazioni dell'Africa equatoriale e meridionale (lingue bantu), nell'Africa occidentale si osserva una notevole mescolanza di lingue tra le popolazioni che, sotto la spinta di conquistatori dal N. e specialmente dell'Islām, si sono raccolte verso e dentro le foreste umide e calde della costa della Guinea.
Gli elementi più antichi possono essere definiti negri e sono di solito alti, con braccia lunghe, con naso largo e piatto, mascelle prognate, cranî lunghi, colorito oscurissimo e capelli crespi.
La loro religione è prevalentemente basata sulla magia e sull'animismo; sono caratteristica importante i sacrifici umani ai morti e il cannibalismo. Notevoli sono le capacità musicali. L'immaginazione antropomorfica associa un oggetto con uno spirito che in esso abita e questo principio può degenerare nell'adorazione dell'oggetto stesso, il cosiddetto feticcio. Gli abitanti della foresta si sono, per solito, organizzati sotto capi o re che in taluni casi sono i rappresentanti di recenti conquistatori venuti dal nord. In altre regioni, dove conquistatori e conquistati sono in contrasto, assumono importanza le società segrete. I grandi sacrifici umani nelle capitali dell'Ascianti, del Dahomey, del Benin, ecc., offerti come tributo (di vedove, schiavi, ecc.) ai morti, trovano analogie presso gli antichi Sumeri.
A. N., l'influsso dell'Islām predomina nella regione aperta dell'altipiano, sebbene la fede musulmana abbia dovuto scendervi a diversi compromessi col paganesimo. Nel N. la classe inferiore (Haussa) è spesso d'aspetto più simile al tipo negro che non la dominante aristocrazia, la quale può essere d'origine fula o berbera.
La denominazione di Yoruba comprende molte popolazioni della Nigeria sud-occidentale. Altre denominazioni sono: Jekri, Ijo, Ibo, a N. e a E. del delta del Niger; Aro, a S. degli Ibo; Efik, Ibibio, Kwa, nella regione di Calabar. Gli Efik sono al servizio del governo inglese. I Haussa nella Nigeria settentrionale sono fondamentalmente una popolazione negra, ma i loro capi abbracciarono l'Islām nel sec. XIII. Sono buoni agricoltori, buoni soldati e buoni commercianti. Tra i Haussa, i Fulbè formano l'aristocrazia dominante; sono conquistatori dediti all'allevamento del bestiame, ma si trovano in via di essere assorbiti dalla popolazione haussa. Anche nelle parti settentrionali della Nigeria, per lo più in vicinanza dei fiumi principali, le popolazioni negre non sono state quasi toccate dall'Islām. Tale è, p. es., il caso dei Munci, presso la confluenza del Niger e del Benué, degli Yoraghun, dei Batta, degli Okpoto, ecc. Le popolazioni più progredite della Nigeria settentrionale si sono da lungo tempo organizzate in emirati; esse si distinguono da tutte le altre popolazioni dell'Africa intertropicale per avere nelle loro città edifici costruiti in pietra. Inoltre esse arano la terra, coltivano cotone, indaco, foraggi e hanno memorie scritte. Che tutto ciò sia dovuto a influssi di più lontane regioni settentrionali, è fuori dubbio.
Città indigene si trovano tra glì Yoruba e anche nel N.: tra le prime si possono menzionare Ibadan, Abeokuta, Ogbomosho, ecc., con popolazione che si aggira intorno ai 250.000 ab. Ibadan, la maggiore, ha un circuito di circa 29 km. Le case basse sono costruite di fango, coperte con tetti di paglia intrecciata e hanno un cortile interno.
Vi sono anche moschee e case degl'idoli; un elemento caratteristico è formato dagli spazî aperti ombreggiati da alberi. Esiste un'amministrazione cittadina sotto il controllo della provincia. Le città sono centri di artigiani, che lavorano legno, cuoio, stuoie, vasellame, ecc. Nel N. la città più rinomata è Kano, con una popolazione stimata di 50.000 ab., circondata da mura alte 10-15 m. con un perimetro di 17,5 km., nel quale si aprono 13 porte che hanno le imposte di cuoio di vacca e sono disposte in grosse torri. Come in molte città antiche, nell'interno delle mura vi è spazio sufficiente per le coltivazioni; le abitazioni occupano circa un terzo della superficie racchiusa dalle mura. La residenza dell'emiro è circondata da mura nell'interno della città; la costruzione ha dinnanzi un ampio spazio aperto ed è formata da una congerie d'edifici, tra cui un'elaborata sala delle udienze con una cupola sostenuta da molti archi. Kano produce manufatti di cotone e di marocchino, commercia l'indaco e altre materie secche e il suo mercato di bestiame (cavalli, asini, cammelli, buoi, capre) è importante. La collina di Dala, nell'interno della città, segna probabilmente il sito della città antica indicata sulla carta di Idrisi (1145); è verosimile che l'attuale Kano esista solo da 3-400 anni. L'influsso e il commercio arabo vi affluirono soprattutto col fiorire dei Fulbè al principio del sec. XIX; in tale epoca vi era anche un grande mercato di schiavi.
L'antica residenza di villeggiatura dell'emiro, fuori della città, è occupata attualmente dal residente inglese che è consigliere del governo emirale.
Fin quasi alla fine del sec. XIX a nessun europeo fu permesso di vivere a Kano e gli emiri, per difendere il lucroso commercio degli schiavi, resistettero fino a che la città fu presa dagl'Inglesi nel 1903 e la tratta degli schiavi fu abolita. L'Inghilterra conferì l'emirato a un fratello del sovrano sconfitto e la corona è tenuta ancora dai suoi discendenti.
La ferrovia proveniente da Lagos ha accresciuto l'importanza di Kano, che ha inoltre relazioni commerciali per mezzo di carovane verso E. col lago Ciad, verso O. con le stazioni sul Niger e verso N. col Sahara.
Altre città notevoli sono: Sokoto, capitale religiosa dei Fulbè circa 350 km. a ONO. di Kano; Katsina, a NO. di Kano; Kuka, o Kukawa, nel Bornu, verso il lago Ciad, e alcune città haussa, quali Zaria, Bauchi e Yola, che debbono in gran parte il loro sviluppo ai Fulbè. La città indigena di Kaduna è stata scelta come centro amministrativo delle provincie settentrionali.
Condizioni economiche. - Il commercio esterno della Nigeria ascese in 20 anni (1906-1924) dal valore di 300 milioni di lire a un valore che supera i 2100 milioni al cambio attuale della lira italiana. Dopo tale epoca il valore però discende, seguendo la depressione commerciale anche di altri paesi (nel 1932 si aggirava intorno a 1100 milioni. Olio di palma e noccioli di palma provenienti dalla regione del delta formano più della metà dell'esportazione; segue, in ordine d'importanza, il pistacchio, prodotto nelle provincie settentrionali; altri prodotti agricoli sono il cacao (dalle provincie meridionali), pelli e cotone (dalle provincie settentrionali). Hanno importanza inoltre il mogano (dal Benin) e lo stagno (dall'altipiano di Bauchi). Altri minerali sono: carbone, lignite, argento, piombo, manganese e monazite. Le importazioni comprendono manufatti, pesce e sale. La produzione è in mano agli agricoltori indigeni che lavorano 1 0 2 ettari ciascuno e ai quali il governo fornisce in varî modi consiglio e assistenza.
Il commercio si svolge con varie parti dell'impero britannico (nel 1931 quasi il 50%); ma una parte è assorbita anche dagli Stati Uniti, dalla Francia, dalla Germania e dal Giappone.
Vi sono numerosi porti nelle lagune, nel delta del Niger e alle foci dei fiumi nell'est. I principali sono quelli di Lagos, Port Harcourt, a circa 65 km. dal mare sul Bonny River, e Calabar. Lagos fu così chiamata dai Portoghesi a causa delle molte lagune costiere; nel sec. XVIII esso divenne un grande mercato di schiavi e passò definitivamente in possesso dell'Inghilterra nel 1861. Nel 1897 aveva una popolazione di 30.000 abitanti, saliti nel 1931 a 126.000, di cui circa 1000 Europei. L'ingresso al porto è ostacolato da una barra di sabbia mobile, ma grazie a un molo di protezione esso è accessibile a navi che peschino 7 m. Le banchine hanno uno sviluppo di più di 1500 m. e Lagos è congiunta mediante un ponte all'isola di Iddo, capolinea della ferrovia. I dragaggi non solo hanno migliorato l'ingresso al porto, ma hanno bonificato le paludi circostanti con grande vantaggio delle condizioni sanitarie. Lagos è sede del governo. Port Harcourt è accessibile, al disopra della barra del Bonny, a navi con un pescaggio anche superiore a 7 m.; il porto è di costruzione recente (circa 1914): vi fa capo il traffico dei giacimenti carboniferi di Udi e quello d'una regione produttrice d'olio di palma. Anche Calabar è porto fluviale a circa 65 km. dal mare ed è costruito su rocce basse; è accessibile a navi del pescaggio di 6 m. e disimpegna soprattutto il traffico dei prodotti di palma.
Alla radice del delta si trovano sulla riva occidentale del Niger la città di Asaba e sulla riva orientale la città di Onitsha. Più a monte si trovano Idah e Lokoja, quest'ultima alla confluenza del Niger col Benué. La linea ferroviaria principale va da Lagos a Kano (1130 km.), con varie diramazioni. Un'altra linea ferroviaria unisce Port Harcourt a Kaduna (910 km.). Entrambe le linee hanno diramazioni per i giacimenti di stagno del Bauchi.
Amministrazione. - Da quando l'influenza inglese si era venuta estendendo lungo il Niger fino agli emirati fulani del nord, gli emiri (dal 1903 in poi) governarono subordinatamente a condizioni poste dall'Inghilterra, la quale proibì le razzie degli schiavi e il loro commercio, le punizioni contrarie ai sentimenti umani, l'importazione delle armi da fuoco salvo semplici moschetti e istituì determinate norme relative ai territorî tenuti da o per il governo inglese. F. D. Lugard, che era stato al servizio della Compagnia reale del Niger, fece della Nigeria l'esperimento classico di governo indiretto degli Africani da parte degli Europei. La terra che tradizionalmente era stata affidata dal popolo ai capi senza diritto di vendita, fu dichiarata (sir H. Bell, 1910) appartenente al governo a titolo di custodia inalienabile e venne da allora concessa in affitto agli agricoltori indigeni contro pagamento d'una tassa. Fu vietato comprare e vendere terra e trasformare in possesso quella detenuta. È principio di governo nella Nigeria che l'ordinamento amministrativo e sociale degl'indigeni debba essere conservato per quanto è possibile, salvo in ciò che riguarda la schiavitù e altre pratiche contrarie al sentimento europeo. Le provincie settentrionali continuarono a essere governate da emiri assistiti da funzionarî inglesi con l'incarico di vigilare a che i commercianti inglesi e comunque stranieri non sfruttassero gl'indigeni. Non fu senza qualche difficoltà che si poterono convincere i forti regni indigeni di Egbe, Yoruba e Benin, nel sud, ad accettare l'ordinamento inglese. Quando la Nigeria settentrionale e quella meridionale furono unite nel 1914, furono promulgate leggi riguardanti l'amministrazione della giustizia, l'incremento dell'istruzione e la conservazione delle foreste; dal 1919 fu proibita nei territorî dell'Africa Occidentale Inglese l'importazione dei prodotti alcoolici da commercio. Il consiglio legislativo, presieduto dal governatore, è composto in maggioranza di membri nominati dal governo; ma comprende anche tre membri scelti rispettivamente dalle camere di commercio di Lagos, Port Harcourt e Kano; tre membri scelti dai contribuenti di Lagos e uno dai contribuenti di Calabar; un membro scelto dalla camera delle miniere, uno in rappresentanza dei banchieri e degli armatori e sette scelti per sorvegliare gl'interessi degl'indigeni. Vi sono 22 provincie, ognuna con un funzionario inglese che può avere l'incarico diretto dell'amministrazione o può essere il consigliere del capo o dell'emiro locale. Il consiglio suddetto è anche incaricato di amministrare il territorio del mandato del Camerun. Vi è inoltre un comitato esecutivo ufficiale.
Finanze. - I principali capitoli di entrata sono costituiti dai dazî doganali (circa la metà dell'entrata complessiva), dal gettito delle ferrovie e dalle imposte dirette; le spese principali sono quelle per le costruzioni ferroviarie, per il servizio del debito pubblico e per i lavori pubblici. Durante l'esercizio 1932-33 le entrate ammontarono a 4.984.505 lire sterline contro 4.983.739 di spese ordinarie. Il debito pubblico, contratto soprattutto per finanziare lavori di pubblica utilità, al 31 marzo 1932 ammontava a 28,3 milioni di sterline. L'unità monetaria è la lira sterlina e l'emissione dei biglietti, garantita da una riserva in oro e in titoli tenuta a Londra, è affidata al West Africa Currency Board. Il credito è esercitato dalla Bank of British West Africa e dalla Barclay's (Dominion, Colonial and Overseas) Bank.
Culti. - Nelle provincie settentrionali la maggioranza della popolazione ha ormai adottato l'islamismo; dove questo non è penetrato, la popolazione indigena è ancora in uno stato di cultura assai primitiva (v. sopra: Etnografia). Nelle provincie meridionali, invece, la diffusione dell'islamismo è stata contrastata da quella del cristianesimo, intensamente alimentata da numerose missioni, cattoliche, battiste, metodiste (wesleyani) e presbiteriane.
Le missioni cattoliche sono organizzate nei vicariati apostolici della costa di Benin (1870; già Dahomey, 1860; residenza Lagos), della Nigeria meridionale (1920; già prefettura apostolica, 1889; residenza in Onitsha), della Nigeria occidentale (1911; prefettura, 1884; residenza in Asaba), e nelle prefetture apostoliche della Nigeria settentrionale (1929; residenza in Kano) e di Buea (1923). Secondo statistiche della congregazione di Propaganda Fide, i cristiani non cattolici erano, nel 1930, 622.255; i cattolici 170.154.
Storia. - L'odierna colonia è il risultato della fusione avvenuta in tempi diversi di territorî appartenenti a più compagnie.
Le coste, già conosciute ai tempi delle prime scoperte portoghesi e occupate da qualche stazione commerciale, furono nei secoli XVI-XVIII assai frequentate dai negrieri, che quivi trovavano ricchi carichi da trasportare in America. Quando nel secolo XIX fu abolita la tratta, i trafficanti di diverse nazioni europee e specialmente inglesi trovarono altra sorgente di lucro nell'esportazione dell'olio, tanto che la costa prese ad essere indicata sulle carte come "riviera dell'olio", e "fiumi dell'olio" (Oil rivers) furono detti i corsi d'acqua al settentrione delle foci del Niger. Mentre Mungo Park; H. Clapperton, H. Barth e altri esploravano il Niger e lo risalivano sino al confluente del Benué, l'Inghilterra prendeva possesso nel 1861 dell'isoletta di Lagos, per farne una base per la caccia ai negrieri; a causa però del clima malsano la colonia non ebbe prospera vita. Essa amministrativamente dipese prima dal possedimento di Sierra Leone poi da quello della Costa d'Oro, finché, avendo allargato il suo retroterra inducendo uno dei sultani indigeni ad accettare il protettorato inglese, divenne nel 1886 autonoma, sotto il titolo di Colonia e Protettorato di Lagos. Frattanto nel 1879 era sorta la United African Company, che venne acquistando e occupando successivamente vasti territorî sul Basso Niger, ed eliminata una compagnia francese concorrente, comprandone le azioni, fece sì che dopo il congresso di Berlino del 1884 si proclamasse il protettorato su quella regione, mentre lo stesso faceva la compagnia dei Fiumi dell'Olio (1885).
Questi protettorati (Lagos, Basso Niger, Fiumi dell'Olio) vennero fusi insieme nel 1906 costituendo la Colonia e Protettorato della Nigeria meridionale, che, domati gl'indigeni che erano insorti, aggregò anche il Benin al suo possesso.
Frattanto nella Nigeria settentrionale l'Inghilterra compiva opera di penetrazione, in parte trattando, in parte combattendo con le popolazioni rivierasche del Niger e del Benué, che a poco a poco si sottomisero (1900-1903), compresi i sultanati di Kano e di Sokoto, dopo una spedizione che costò molto sangue. Nel 1909 si venne a un accordo definitivo tra Francesi e Inglesi. Nel 1912 la Nigeria settentrionale e la Nigeria meridionale ebbero un unico governatore e questo preluse all'atto di fusione delle due colonie, avvenuto nel 1914.
Durante la guerra mondiale la Nigeria prese attiva parte, in collaborazione coi Francesi, alla lotta coloniale contro i Tedeschi del vicino Camerun, durata dal 1914 al 1916, sicché, alla pace, la parte più settentrionale di quella colonia germanica fu posta sotto il protettorato inglese.
Bibl.: A. F. Mockler-Ferryman, British Nigeria, Londra 1911; H. Barth, Travels and Discoveries in North and Central Africa, ivi 1857-1858; A. G. Leonard, The Lower Niger and its Tribes, ivi 1906; J. . Falconer, The Geology and Geography of Northern Nigeria, ivi 1911; C. K. Meek, Northern Tribes of Nigeria, ivi 1925; E.D. Morel, Nigeria, 2ª ed., ivi 1912.