Uomo politico sovietico (Mosca 1888 - ivi 1938), diciottenne aderì al bolscevismo; fu relegato a Onega nel 1910, poi andò all'estero, ove entrò in relazione con Lenin e, rientrato in Russia nel febbr. 1917, fu tra gli organizzatori della Rivoluzione d'ottobre. Direttore della Pravda (dic. 1917), membro del consiglio superiore dell'economia, B. per molti anni tenne una posizione notevole tra i teorici del marxismo (Političeskaja ekonomija rant´e "L'economia politica del rentier", 1919, contro la cosiddetta "scuola austriaca"; Teorija istoričeskogo materializma "Teoria del materialismo storico", 1921, contro K. Kautsky; Imperializm i nakoplenie kapitala "L'imperialisno e l'accumulazione del capitale", 1925, contro Rosa Luxemburg). Successivamente alla morte di Lenin sostenne, con Stalin, la teoria del "socialismo in un paese solo", e, come rappresentante della destra del partito bolscevico, promosse una politica di sostegno alla classe contadina mediante una parziale libertà di commercio in agricoltura. Fu tra gli oppositori di Trockij di cui votò l'espulsione dal partito, insieme a quella di Zinov´ev, nel novembre del 1927. Redasse il programma del Komintern di cui fu presidente dal 1926. B. è stato il teorizzatore del "terzo periodo" dello sviluppo capitalistico, contrassegnato da crisi economico-sociali sempre più gravi e dalla conseguente "fascistizzazione" delle società capitalistiche. A lui si deve anche l'interpretazione del fascismo come di una "dittatura del grande capitale". A partire dal 1929 fu gradualmente allontanato da ogni incarico essendo entrato in conflitto con Stalin in seguito alla soppressione, da questo avviata col primo piano quinquennale, dell'economia mista nelle campagne. Redattore capo delle Izvestija nel febbr. 1934, prese parte alla stesura della Costituzione del 1936. Arrestato nel 1937 perché accusato di trockismo, fu (marzo 1938) sottoposto a processo e condannato a morte. È stato ufficialmente riabilitato nel 1988.