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NORICO

di Pietro Romanelli - Enciclopedia Italiana (1934)
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NORICO (Norĭcum)

Pietro Romanelli

Regno celtico, poi provincia romana, a nord-est dell'Italia, fra questa e il Danubio. I suoi confini sono segnati con precisione a sud dalle Alpi Carniche, a ovest dal fiume Aenus (Inn), a settentrione dal Danubio; meno decisi sono a est: subito sotto il Danubio essi corrono in età imperiale al monte Cetius, poi lungo una linea che taglia il corso della Drava e della Sava a oriente di Solva e Celeia. Al tempo della sua indipendenza invece il regno giungeva a nord-est, sul Danubio, fino a Carnunto: quando qui fu stabilita una legione, per ragioni politico-amministrative, Carnunto, con il territorio adiacente fino a occidente di Vindobona (Vienna), fu invece unito alla Pannonia.

La regione, eminentemente montuosa, salvo che nel suo tratto più settentrionale, presso al Danubio, era abitata da popolazioni di stirpe celto-illirica: Alauni, Ambisonzî, e principalmente Taurisci, nel cui territorio era la capitale Noreia (v.). Lo stesso nome di Noreia aveva la divinità, che questi popoli adoravano, e il cui culto continuò anche sotto i Romani, che l'assimilarono a quello di Iside.

Il Norico era ordinato a regno, i cui sovrani, nell'ultimo periodo repubblicano, erano in relazioni di amicizia con Roma: a tale atteggiamento contribuivano, da un lato, gli stretti rapporti commerciali che la regione, in virtù della sua posizione fra l'Italia e il Danubio, aveva con Aquileia e con le altre città del Veneto, d'altro lato, la necessità per i principi norici di trovare nei Romani un appoggio contro le invasioni e gli assalti dei Boi e soprattutto di Burebista, re dei Geti e dei Daci. Sappiamo così che un re norico prestò aiuto a Cesare nella guerra contro Pompeo.

Nel 16 a. C. i Norici, uniti ai Pannonî, invasero l'Istria: ma furono respinti da P. Silio, proconsole dell'Illirico, che conquistò la stessa loro capitale. L'anno dopo, in occasione della campagna di Tiberio e di Druso per la pacificazione della Rezia, essi dovettero fare atto di sottomissione a Roma: ché il loro nome non è ricordato fra quelli dei popoli vinti, e tale sottomissione dovette portare senz'altro all'incorporazione del Norico nell'impero. Non che il regno venisse soppresso, e trasformato senz'altro in provincia: ma ogni potere del re, che non sappiamo fino a quando fosse anche nominalmente mantenuto, venne di fatto esercitato dal procuratore imperiale (procurator regni Norici). Per questa sua speciale posizione dal punto di vista politico-amministrativo, nel territorio non furono stanziate truppe legionarie, il cui comando sarebbe spettato a magistrati dell'ordine senatorio, ma soltanto piccole guarnigioni di ausiliarî. Fu soltanto Marco Aurelio che pose a Lauriaco, sul Danubio, la legione II Italica: onde da allora si sostituì al procuratore un legato, che aveva insieme il comando della legione e il governo della provincia.

La principale risorsa del Norico erano le miniere, di ferro e di piombo, onde si rifornivano, fra l'altro, le grandi fabbriche d'armi della Pannonia e del Veneto, le foreste, i pascoli, e, nella parte pianeggiante presso il Danubio e nelle vallate, anche l'agricoltura. D'altro canto la vicinanza all'Italia e gli stretti rapporti sempre tenuti con questa, l'immigrazione nella regione di elementi italici e la poca resistenza offerta all'azione di questi da parte dell'elemento indigeno, l'ordinamento municipale dato da Claudio ai centri cittadini: Virunum, la capitale (Zollfeld), Teurnia, Celeia, Aguntum (presso Lienz) di recente fatta oggetto di scavi, Iuvavum (Salisburgo), ecc.: tutto favorì grandemente la romanizzazione della provincia, che fu considerata quasi come una continuazione della penisola: ce ne fanno testimonianza la diffusa conoscenza del latino, provata dalle epigrafi, e la preferenza data agli abitanti del Norico nell'arruolamento della guardia imperiale.

Dopo Diocleziano la provincia fu divisa in due parti: Norico ripense, sul Danubio, e Norico mediterraneum, quello più meridionale, ambedue sotto un praeses.

Bibl.: Corp. Inscr. Lat., III, p. 588 segg.; Th. Mommsen, Le provincie romane, trad. ital. di E. De Ruggiero, Roma 1887-90; M. Rostovtzeff, Storia sociale ed economica dell'impero romano, trad. it., Firenze 1932; v. anche M. Fluss, s. v. Taurisci, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., V, Stoccarda 1934, col. I segg. Per l'arte: A. Schober, Die röm. Grabsteine von Noricum und Pannonien, Vienna 1923.

Vedi anche
Taurisci (lat. Taurisci) Antica popolazione che, inizialmente diffusa in varie regioni alpine, si ridusse nel 2°-1° sec. a.C. al Norico. Con altri Celti, furono vinti dai Romani a Talamone (225 a.C.); dalla fine del 1° sec. a.C. non se ne ha quasi più menzione. ● Costituivano probabilmente un ramo dei Taurisci ... Boi (lat. Boii) Antica popolazione celtica; un nucleo dalla Gallia transalpina invase l’Italia settentrionale (5° sec. a.C.) e si stabilì fra Modena e Felsina (Bologna). In conflitto con i Romani, subirono le più gravi sconfitte nel 283 a.C. al Lago Vadimone e nel 224 al Capo Telamone; furono definitivamente ... Celje (ted. Cilli) Città della Slovenia centrale (38.623 ab. nel 2007) posta alla confluenza della Savinja con la Voglanja. Polo commerciale di una fertile conca; zona di transizione climato-fitologica fra le regioni alpina e illirica, all’incrocio delle grandi vie naturali Carinzia-Croazia e Stiria-Trieste. ... Cimbri (lat. Cimbri) Antica popolazione germanica. Emigrarono dal Chersoneso Cimbrico (odierna Schleswig) verso S alla fine del 2° sec. a.Cimbri e vennero in conflitto coi Romani. Dopo aver disfatto (113) Papirio Carbone nel Norico, nel 109 irruppero in Gallia, dove, in seguito al rifiuto romano alla domanda ...
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    Geologia Il piano intermedio, tra il Carnico e il Retico, del Triassico superiore. Nell’area dolomitica, è rappresentato da una potente successione di sedimenti tidali, spessa circa 1000 m, che costituisce la dolomia principale, la quale è presente in gran parte delle Alpi Venete e di quelle Meridionali. ...
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    Dizionario di Storia (2010)
    Antico nome della regione montuosa fra il Danubio a N, la Rezia a O da cui lo separava l’Aenus (Inn), la Pannonia a E e le Alpi Carniche a S. Il N. aveva importanti miniere di ferro e d’oro. Era abitato da popolazioni celtiche (i taurisci) e costituiva un regno che ebbe rapporti di amicizia coi romani ...
Vocabolario
nòrico
norico nòrico agg. [dal lat. Norĭcus] (pl. m. -ci). – Del Nòrico, antico nome (lat. Norĭcum) della regione montuosa compresa tra il Danubio, la Rezia, la Pannonia e le Alpi Carniche, che aveva importanti miniere di ferro e d’oro, ed era...
neotrïàssico
neotriassico neotrïàssico agg. e s. m. [comp. di neo- e triassico] (pl. m. -ci). – In cronologia geologica, l’insieme dei tre piani superiori, di facies alpina, del periodo triassico: carnico (con il raibliano), norico e retico; corrisponde...
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