Talmadge, Norma
Attrice cinematografica statunitense, nata a Jersey City (New Jersey) il 26 maggio 1897 e morta a Las Vegas il 24 dicembre 1957. Bruna, elegante, specializzata in ruoli drammatici e di forte carica emotiva, fu una delle dive più amate dal pubblico degli anni Venti, arrivando a sfidare perfino la popolarità di Mary Pickford.
Sorella maggiore delle attrici Constance e Natalie, la T. esordì giovanissima in teatro e nel 1911 ebbe il suo primo contratto a New York con la Vitagraph Company, che la impiegò in numerosi film brevi. La sua prima interpretazione di successo fu quella della giovane che accompagna alla ghigliottina il protagonista Sidney Carton (Maurice Costello) nel film storico A tale of two cities (1911) di James Stuart Blackton, tratto dal romanzo di Ch. Dickens. Nel 1915 si trasferì con la madre Margaret a Los Angeles dove fu sotto contratto prima con la National Pictures Corporation, quindi con la D.W. Griffith's Fine Arts Company.
Nel 1916 sposò il produttore Joseph M. Schenck che amministrò costantemente, anche dopo il divorzio, l'attività cinematografica della moglie, creando la casa di produzione Norma Talmadge Film Company, il cui primo film fu Panthea (1917) diretto da Allan Dwan. A questo periodo appartengono le sue interpretazioni migliori che rivelano un'attrice estremamente duttile nel delineare i personaggi. Fra questi, la fanciulla cinese nel serial in quindici episodi The forbidden city (1918; La città proibita) e la pellerossa in The heart of Wetona (1919; L'amore dei visi pallidi), entrambi di Sidney Franklin che la diresse anche nel sentimentale Smilin' through (1922), uno dei film di maggior successo dell'attrice, così come il successivo Camille (1927; La signora delle camelie) di Fred Niblo. Con l'avvento del cinema sonoro la sua attività si limitò a due film. La sua figura di eroina romantica, fu danneggiata gravemente dall'accento di Brooklyn: il suo ultimo lavoro, Du Barry, woman of passion (1930) di Sam Taylor, fu un insuccesso e nello stesso anno la T. si ritirò dalle scene.
A. Loos, The Talmadge girls. A memoir, New York 1978.