valutarie, norme
Complesso di leggi, regolamenti, direttive e accordi internazionali che disciplinano i trasferimenti da e per l’estero di denaro, altri titoli di credito e attività finanziarie. Tali strumenti hanno molteplici obiettivi.
Nel corso del 20° sec., le finalità primarie erano quelle di evitare turbolenze (➔ turbolenza) sui mercati valutari e dei tassi di interesse; negli ultimi anni del 20° e all’inizio del 21° sec. sono invece prevalenti le preoccupazioni di contrastare l’evasione (➔ evasione fiscale) o i comportamenti opportunistici in materia fiscale e di impedire fenomeni di riciclaggio (➔) internazionale dei proventi di attività criminose o comunque illecite.
In Italia, la materia è disciplinata dai d. legisl. 109/2007 e 231/2007 e dalla l. 195/2008, che hanno anche recepito le direttive comunitarie 2005/60/CE e 2006/70/CE e il regolamento 1889/2005/CE. Il d. legisl. 231/2007 vieta trasferimenti all’estero di denaro contante o di libretti postali o bancari o altri titoli al portatore per importi superiori a 12.500 euro. La l. 195/2008 impone l’obbligo di dichiarare all’Agenzia delle dogane (➔) trasferimenti in entrata o in uscita di denaro contante e altri titoli al portatore per importi pari o superiori a 10.000 euro. Sono esentati da questo obbligo i vaglia postali o cambiari e gli assegni postali, cambiari o circolari tratti o emessi da banche e poste italiane a condizione che sia specificato il nome del beneficiario con clausola di non trasferibilità. Sono soggetti agli obblighi di adempimento del monitoraggio fiscale tutti i contribuenti che detengono investimenti all’estero o attività estere di natura finanziaria e tutti gli intermediari che intervengono in trasferimenti transfrontalieri di attività finanziarie. Presso la Banca d’Italia è stata inoltre costituita l’UIF (Unità di Intelligence Finanziaria), alla quale sono trasmesse tutte le segnalazioni di movimenti che possano far nascere il sospetto di attività di riciclaggio di risorse di provenienza illecita o criminosa.