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Júdice, Nuno

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Scrittore, poeta e saggista portoghese (n. Mexilhoeira Grande, Faro, 1949). Una delle voci più significative della poesia portoghese, è l'esponente di spicco di quella poetica del "ritorno al reale" che si è andata delineando negli anni Settanta del 20° sec. nel panorama letterario del paese come reazione agli sperimentalismi dei decenni precedenti. Centrale anche la sua attività di saggista e critico letterario. Tradotto in numerose lingue, una sua breve antologia poetica è apparsa in Italia con il titolo La poesia corrompe le dita (a cura di A. Aletti, 1991).

Vita

Professore di letteratura comparata all'Universidade Nova di Lisbona, dove si è laureato in letteratura romanza e quindi, nel 1989, addottorato con una tesi sulla letteratura medievale, è stato collaboratore delle riviste O tempo e o modo e Jornal de letras e, dal 1996, direttore di Tabacarias; dal 1997 al 2004 ha operato come addetto culturale presso l'ambasciata portoghese di Parigi.

Opere

Acuto teorico e profondo conoscitore della poesia portoghese del Novecento (A era do "Orpheu", 1986; O processo poético: estudos de teoria e crítica literárias, 1992; Viagem por um século de literatura portuguesa, 1997; As máscaras do poema, 1998), fin dal suo primo volume di versi (A noção de poema, 1972) ha dato avvio alla ricerca di un personale stile espressivo, rivelando, nelle numerose raccolte successive, una straordinaria versatilità e capacità di appropriazione, rielaborazione e insieme superamento dei grandi modelli del passato: As inumeráveis águas (1974); O mecanismo romântico da fragmentação (1975), che esplicita il suo debito verso F. Hölderlin e la poesia romantica; le prose di O voo do Igitur num Copo de dados (1981), in cui è evidente l'influenza di S. Mallarmé e della poesia simbolista; A partilha dos mitos (1982); Lira de líquen (1986); A condenscendência do ser (1988); Enumeração de sombras (1989); As regras da perspectiva (1990). All'edizione complessiva della Obra poética: 1972-1985 (1991) sono seguite le raccolte: Um canto na espessura do tempo (1992); Meditações sobre ruínas (1994); O movimento do mundo (1996); A fonte da vida (1997); Raptos/Enlévements/Kidnappings (1998); Teoria geral do sentimento (1999); Linhas de água (2000); A árvore dos milagres (2000); Poesia reunida 1997-2000 (2001); Pedro, Lembrando Inês e Cartografia de Emoções (2002). J. si è dedicato anche alla narrativa (Plâncton, 1981; A manta religiosa, 1982; Adágio, 1989, trad. it. 1994; A mulher escarlate, brevíssima, 1997; Um anjo da tempestade, 2004) e al teatro (Flores de estufa, 1993). Tra le sue opere più recenti si ricorda il romanzo O enigma de Salomé (2007).

Vedi anche
romanzo In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino (➔ neolatine, lingue); filologia romanzo, quella che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo, i testi letterari, antichi ma anche moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura che essi esprimono. prosa Espressione linguistica orale o scritta, non vincolata dalle regole metriche e ritmiche proprie della poesia; il termine è riservato specialmente all’espressione letteraria. prosa d’arte Nel linguaggio della critica letteraria, la prosa tipica dei frammentisti, in voga in Italia negli anni precedenti ... Stéphane Mallarmé Mallarmé, Stéphane. - Poeta francese (Parigi 1842 - Valvins, Fontainebleau, 1898). Fu uno dei massimi esponenti della poesia simbolista. Nei suoi versi cercò di raggiungere la "poesia pura", mediante un linguaggio che, con ermetica oscurità, comunicasse al lettore attraverso la musicalità del ritmo e ... crestomazia Raccolta di brani scelti di autori.  ● crestomazia è l’opera di Proclo giunta a noi riassunta nei primi due libri della Bibliotheca di Fozio (9° sec.), importante fonte per la conoscenza del ciclo epico. In età moderna il nome fu ripreso da G. Leopardi (crestomazia della prosa italiana, 1827; crestomazia ...
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