Nuova Delhi
Capitale dell'Unione Indiana. Al censimento del 2001 la città aveva una popolazione di 9.817.439 ab. che saliva a 13.782.976 ab. considerando i residenti nel National Capital Territory, che si estende su 1483 km2; ove vengano compresi nel computo tutte le aree periurbane e suburbane di N. D. la popolazione insediata si aggira sui 23 milioni di abitanti.
Nonostante la zona di N. D., su cui insistono le funzioni costituzionali e amministrative di capitale del Paese, mantenga una struttura ordinata, con larghi spazi di verde e grandi edifici distribuiti in un contesto urbanistico ben progettato e mantenuto tale, la rimanente parte di questa enorme città ha avuto a che fare con una crescita disordinata, conseguenza sia dell'elevatissima pressione demografica, continuamente alimentata da cospicui flussi migratori, sia di una strutturale impossibilità di tradurre in azione urbanistica i principi di una moderna organizzazione dello spazio urbano. Le indicazioni contenute nel piano regolatore generale (Master Plan) del 1990, con le successive modifiche e integrazioni apportate nel corso degli anni, sono state in massima parte disattese. La città continua a soffrire di un traffico caotico, di gravissime carenze abitative, di un alto inquinamento dell'acqua e dell'aria, dovuto sia alla congestione del traffico automobilistico, sia alle quasi 100.000 fabbriche (spesso informali) distribuite senza ordine all'interno dello spazio cittadino. La densità demografica del territorio della capitale sfiora i 9300 ab./km2, anche se al suo interno la distribuzione della popolazione mantiene forti caratteri di disomogeneità: le densità più elevate, oltre che nelle zone centrali, si hanno nei quartieri periferici situati a Nord-Ovest e a Nord-Est, nei quali la densità abitativa supera i 25.000 ab./km2. In poco più del 10% del territorio urbano viene ospitato circa il 28% della popolazione complessiva.
Negli anni 1991-2001 l'incremento demografico nel distretto della capitale ha rasentato il 50% (a fronte di un incremento del 21% dell'intero Paese) e la massima parte dell'aumento si è scaricato nei quartieri con le maggiori densità abitative. In queste zone le condizioni di vita e di densità della popolazione (in alcuni quartieri si superano i 30.000 ab./km2) sono divenute ancor più drammatiche, con abitazioni fatiscenti, infrastrutture urbane inadeguate quando non totalmente assenti, e con un bassissimo accesso ai servizi. L'area centrale, fino a pochi anni fa la più popolosa, è l'unica ad aver fatto registrare un calo demografico (−1,91%). N. D. è meta di importanti flussi migratori: viene valutato che ogni anno circa 300.000 persone arrivino in città (in alcune annate agricole particolarmente sfavorevoli il numero di immigrati ha sfiorato le 500.000 unità), senza contare i fenomeni di migrazione stagionale. Questa enorme massa di persone è richiamata dalla prospettiva, il più delle volte disattesa, di un'occupazione anche saltuaria; tuttavia, le uniche, concrete possibilità di lavoro si hanno soltanto nei settori informali, ove le remunerazioni sono minime e la popolazione finisce per vivere di stenti e di piccoli espedienti. Ai margini di questa enorme area metropolitana si sono sviluppate grandi baraccopoli (si calcola che gli slums esistenti siano circa 1500) all'interno delle quali, secondo dati delle organizzazioni umanitarie, nel 2004 vivevano non meno di 4.000.000 di persone, raggiungendo densità di oltre 2000 ab./ha. Infine, secondo stime ufficiali, l'1% della popolazione (circa 140.000 persone) vive in strada, senza alcun ricovero. Nel 2003 è stato varato un nuovo piano di interventi, con l'obiettivo primario di eliminare gli slums e tentare il reinserimento dei loro abitanti, attraverso forme di regolarizzazione del maggior numero di situazioni possibili. Presentato nell'agosto 2003, il Master Plan 2021 ha suscitato molte critiche per la mancata individuazione dei finanziamenti necessari alla costruzione di case popolari in cui alloggiare il popolo delle baraccopoli, delle aree da destinare alle attività industriali, e per la scelta di puntare, per lo sviluppo economico della città, sul potenziamento del secondario, difficilmente sostenibile data l'impossibilità di fornire i necessari approvvigionamenti idrici ed energetici.
Accanto a condizioni di forte disagio e degrado sociale, N. D. offre situazioni di particolare interesse per lo sviluppo economico e la crescita tecnologica, a testimonianza della persistenza di contraddittorietà e di contrasti profondi. Nonostante le pesanti forme di povertà e di emarginazione di grandi masse, il reddito medio pro capite è più elevato rispetto alla media del Paese. Anche il tasso di alfabetizzazione risulta superiore e la metropoli, per le enormi dimensioni demografiche, è in grado di fornire elevate quantità di manodopera specializzata o altamente qualificata, per attività innovative: si calcola che N. D. concentri il 30% della produzione e dei servizi ad alta tecnologia presenti nell'intero Paese. Il sistema formativo superiore è molto evoluto e le università di N. D. sono in grado di competere con i principali atenei mondiali. In particolare, l'Indian Institute of Technology, la Jawaharlal Nehru University e la University of Delhi hanno sviluppato importanti progetti di ricerca e offrono corsi di grande qualità. Dal punto di vista occupazionale, le attività prevalenti appaiono legate al terziario e al commercio. Le funzioni governative rappresentano una grande fonte di lavoro anche se, secondo le previsioni del Master Plan 2021, il peso del settore pubblico sembra destinato a decrescere a favore del secondario e, soprattutto, delle nuove occupazioni finanziarie e del terziario avanzato.
Nel 2005 è stata inaugurata la seconda linea della metropolitana (che si aggiunge alla prima realizzata nel 2004); nel 2006 è stata conclusa anche la prima fase dei lavori relativi alla terza linea.