Ob´-Irtyš
Fiumi di ghiaccio
Due tra i più lunghi fiumi dell’Asia, l’Ob´ e l’Irtyš, si uniscono per formare un sistema idrico imponente, che raccoglie le acque della Siberia occidentale e le versa – quando la stagione lo consente – nel Mar Glaciale Artico. D’estate costituiscono una rete di comunicazioni fluviali frequentatissima, ma d’inverno gelano e, al disgelo, inondano la pianura formando impercorribili acquitrini fangosi
Il sistema costituito dal fiume Ob´ e dal suo principale affluente Irtyˇs è per lunghezza il secondo corso d’acqua dell’Asia (5.410 km), ma il primo per ampiezza del bacino (poco meno di 3 milioni di chilometri quadrati). Una parte enorme della Siberia occidentale, corrispondente a quasi tutto il Bassopiano Siberiano Occidentale, è percorsa e drenata da questo imponente sistema fluviale che – considerando anche gli affluenti – si distende dalle montagne dell’Altaj e dal rialto del Turgaj agli Urali e al Mar di Kara, nel Mar Glaciale Artico, dove il fiume sfocia in una stretta e profonda insenatura che prende il nome di Golfo dell’Ob´, oltre il Circolo Polare Artico. Tutta la vastissima regione è profondamente segnata dal particolare regime idrico di questo sistema fluviale.
Per lungo tratto, Ob´ e Irtyš si sviluppano in maniera indipendente benché le rispettive sorgenti siano relativamente vicine, entrambe nel cuore dell’Asia.
Il principale ramo sorgentizio dell’Ob´ prende origine con il nome di Katun dalle pendici del più alto massiccio del Grande Altaj, il Monte Beluha, vicino al confine multiplo tra Russia, Mongolia e Cina. Scendendo rapidamente dalle montagne, con un andamento contorto ma in direzione generale nord, riceve da destra il Bija; qui il fiume assume il nome di Ob´ e inizia il suo lunghissimo percorso in un’ampia valle che più avanti si trasforma in vera pianura.
Sempre con direzione nord, ma con frequenti svolte, il corso d’acqua tocca la città di Barnaul; il fiume ha un letto talmente profondo, ampio e ricco d’acqua, da essere navigabile da qui fino alla foce per migliaia di chilometri; in questo tratto attraversa una delle regioni più industrializzate della Siberia, ai piedi dell’Altaj e intorno alla grande città di Novosibirsk; poco oltre riceve l’affluente Tom, quindi prende una direzione nord-ovest e poi piega a ovest, fin oltre la città di Surgut. Quindi riceve da sinistra l’Irtyš e, con una svolta netta, dirige a nord.
La confluenza dell’Irtyš aumenta improvvisamente la portata del fiume che, con una pendenza ormai modestissima, si divide in molti rami paralleli, collegati da bracci secondari, formando così un gran numero di isole. In queste condizioni raggiunge la città di Salehard, sul Circolo Polare Artico, e sfocia in mare.
Nel tratto in cui i due rami sorgentizi dell’Ob´ hanno maggiore pendenza sono stati installati vari impianti per la produzione di energia idroelettrica. A valle di Barnaul, invece, il fiume è intensamente navigato, salvo la limitazione dovuta a questioni climatiche: secondo la latitudine, infatti, il fiume gela da 6 a 8 mesi all’anno. Non solo, ma il disgelo avviene prima nel tratto a monte (che è più a sud) che in quello a valle: l’acqua del fiume così riprende a scorrere, ma non può sfociare in mare perché il basso corso è ancora gelato. L’acqua si spande quindi nella piana circostante, allagandola per migliaia di chilometri quadrati.
Dal versante meridionale dell’Altaj mongolo – e in territorio cinese – nasce invece l’altro grande elemento del sistema, dapprima con il nome di Irtyš Nero (Ertix He, in cinese). Dopo aver fiancheggiato l’arida Zungaria passa in Kazachistan e forma il grande Lago Zajsan, dal quale esce in direzione nord-ovest fino a passare in Russia e a toccare la città di Omsk. Qui il corso dell’Irtyš volta verso est, nord, nord-ovest e ancora nord, mentre riceve alcuni importanti affluenti: l’Iˇsim, che scende dal rialto del Turgaj, e il Tobol, che raccoglie le acque di più fiumi provenienti dagli Urali. In conseguenza di questi apporti, la già ricca portata d’acqua dell’Irtyš aumenta ancora, proprio nel tratto a monte della confluenza nell’Ob´.
Come l’Ob´, anche l’Irtyš è quasi tutto navigabile ed è ampiamente utilizzato, tra il confine cinese e la confluenza nell’Ob´, specie nel tratto mediano che attraversa una regione agricola e industriale importante. Anche l’Irtyˇs, però, gela nel tratto settentrionale e non può essere navigato per circa sei mesi all’anno.