Uomo politico e cronista genovese (sec. 12º); appartenente a una famiglia Nasello, deve il soprannome con cui è noto alla carica che ebbe nel comune di Genova, occupata nel 1141. Svolse importanti funzioni pubbliche, fu console dei placiti per sette volte fra il 1147 e il 1163, console maggiore nel 1155, e fu attore o testimone di importanti eventi politici e diplomatici, come il convegno di Lodi del maggio 1168. L'anno seguente ricevette dai consoli l'incarico di proseguire la redazione degli Annales Ianuenses dal punto in cui (1163) Caffaro li aveva lasciati interrotti, e li condusse sino al 1174, con narrazione efficace e ricca di particolari, alternando spesso alla prosa i versi ritmici.