Uomo politico e cronista genovese (1080 o 1081-1166). Sostenne ambascerie a Roma, in Spagna e, importantissime, presso il Barbarossa (1154 e 1158). Più volte console; capitano della flotta genovese contro i Pisani nel 1125 e i Saraceni nel 1146 a Minorca e Almería, di cui narrò la conquista (1147-48: Historia captionis Almarie et Tortose). Ventenne ebbe l'idea di andare scrivendo quel che anno per anno accadeva a Genova, e attuò il suo proposito per tutta la vita narrando i fatti ai quali aveva preso parte o da lui sicuramente conosciuti. I suoi Annali, semplici e disadorni, ma dignitosi ed equanimi, furono trascritti a cura della Repubblica e da questa ufficialmente conservati. Dopo la sua morte, essi furono continuati da Oberto per il periodo 1164-1173, da Ottobono Scriba fino al 1196, da Ogerio Pane fino al 1219, da Marchisio fino al 1224. La tradizione manoscritta assegna a Bartolomeo Scriba il periodo 1225-1264, ma probabilmente per gli anni 1238-1280 si ebbe la compilazione d'una commissione. Gli Annali furono conclusi da Iacopo Doria per il periodo 1280-93. Di C. è inoltre il Liber de liberatione civitatum Orientis che narra la prima crociata e le imprese che ad essa si collegano.