Oceania
Oceània. – Pur in presenza di tensioni politiche internazionali e interne, alimentate da sacche di sostanziale sottosviluppo (specialmente evidenti in alcuni degli stati melanesiani), nel suo insieme l'O. conosce da anni un progressivo miglioramento delle condizioni di vita – particolarmente netto in Australia e in Nuova Zelanda – e di relativa tranquillità politica. Nei primi anni del nuovo secolo, le tensioni più preoccupanti hanno interessato Papua Nuova Guinea (isola di Bougainville), Isole Salomone, Isole Figi e la 'comunità' francese della Nuova Caledonia. Lo stato di sostanziale serenità politica rischia di essere messo in forse da una ripresa della rivalità sino-statunitense, che non si eserciterebbe direttamente sull'O., ma in cui l'O. rappresenterebbe una delle retrovie (come si ricava dal discorso del presidente statunitense B. Obama a Canberra, nel novembre 2011). Parallelamente, peraltro, ricorrenti sono i momenti di tensione derivanti dalla proclamazione che quasi tutti gli stati insulari dell'O. hanno fatto, di zone economiche esclusive che si estendono oltre le acque arcipelagiche; su questi vastissimi tratti di mare, gli stati hanno diritti esclusivi di pesca (che peraltro cedono a flotte estere dietro compenso), che però vengono sovente violati da pescherecci non autorizzati, generando appunto contrasti e piccoli conflitti. È tuttavia ovvio che nell'insieme le condizioni dell'O. risentano soprattutto di quelle dei due più ricchi paesi, e soprattutto dell'Australia. Questa ha conosciuto negli ultimi anni una vera fioritura economica in funzione sia dei sempre più stretti rapporti di fornitura di materie prime alle economie asiatiche emergenti, sia dei servizi avanzati (in specie finanziari) rivolti alle stesse economie asiatiche e al mercato mondiale nel suo insieme. Diversa è la situazione degli stati insulari, tra i quali sono ancora presenti alcuni 'paradisi fiscali' (Marshall, Nauru, Niue, Vanuatu), ma che in generale versano in condizioni economiche poco brillanti.