OCEANIA
La situazione demografica, economica e territoriale dell’O. è estremamente diversificata e non manifesta tendenze alla convergenza. La sostanziale artificiosità della definizione geografica dell’O., nonché le diverse traiettorie storiche che hanno interessato le sue varie parti, impediscono di fatto di svolgere un discorso unitario sul continente. Basti pensare al quadro demografico odierno: poco meno di tre quarti della popolazione dell’O. vive in Australia, Nuova Zelanda e Isole Hawaii, aree avanzate, dotate di livelli di sviluppo economico e sociopolitico elevatissimo; mentre il resto vive in Papua Nuova Guinea (oltre 7 milioni) e nelle Isole Figi (quasi un milione) o disperso nelle migliaia di piccole isole che costituiscono gli altri territori oceaniani. Papua Nuova Guinea e Figi, nonché la quasi totalità degli altri territori insulari, presentano sviluppo incerto e comunque assai modesto, crescita demografica spesso intensa (Papua Nuova Guinea, circa 24‰), instabilità economica e politica talvolta preoccupante, dipendenza dal sostegno internazionale.
Unico elemento relativamente condiviso è la collocazione geografica, rilevante nella misura in cui l’area pacifica (che però va riferita, come è ovvio, anche a molta parte dell’Asia continentale e insulare, e quanto meno al versante occidentale delle Americhe) è da decenni nel suo insieme una delle più dinamiche al mondo, per evoluzione socioeconomica e politica e per intensità dei flussi, materiali e immateriali, tanto più da quando la Cina ha sviluppato le recenti forti tendenze a una maggiore presenza internazionale; si tratta tuttavia di processi che riguardano solo marginalmente l’O. in sé.
Dal punto di vista delle dinamiche d’insieme – anche nell’ambito politico ed economico – il ruolo dell’Australia è diventato preponderante, investendo peraltro anche regioni dell’Asia sud-orientale e meridionale. Il Paese ha conosciuto negli ultimi due decenni una crescita economico-finanziaria impetuosa, cui ha corrisposto un crescente ruolo diplomatico, un buon incremento demografico, favorito anche dalla cauta apertura all’immigrazione asiatica, e il miglioramento costante delle condizioni di vita della popolazione. La Nuova Zelanda continua a occupare una posizione appartata, come mostrano sia la consistente emigrazione verso l’Australia sia una crescita economica più modesta e graduale, ma equilibrata, che la colloca pur sempre fra i Paesi ad alto reddito e a più alto sviluppo umano.