Pseudonimo del poeta greco O. Alepudèlis (Candia 1911 - Atene 1996). Fu tra i primi (1935) a favorire la penetrazione del surrealismo nella cultura neoellenica. Nel 1979 gli è stato conferito il premio Nobel per la letteratura.
Trasferitosi ad Atene, pur partecipando alle polemiche per lo svecchiamento della cultura, del surrealismo adattò solo quanto poté consentire al suo lirismo di esprimere liberamente, in un linguaggio immediato ed essenziale, il mondo di luce dell'uomo mediterraneo: Προσανατολισμοί, ("Orientamenti", 1940); ῎Ηλιος ὁ πρῶτος, (1943; trad. it. Sole il primo, 1979). Egli sviluppò anche temi drammatici (῟Ασμα ἡρωϊκὸ καὶ πένϑιμο γιὰ τὸν χαμένο ὰνϑυπολοχαγὸ τῆς Aλβανίας "Canto eroico e funebre per il sottotenente caduto in Albania", 1945), e maturò nuove esperienze che confluirono nell'ampio Tò ῎Αξιον ἐστί ("Il Dignum est", 1960), dove brani di intenso lirismo si alternano a rievocazioni della recente storia greca, secondo uno schema mutuato dalla liturgia bizantina. Fra le altre sue opere: Tò μονογράμματον ("Il monogramma", 1971); Θεόϕιλος ὁ ζωγράϕος ("Teofilo il pittore", 1973); Maria Nefeli (1979). Le sue prose sono raccolte in ᾿Ανοιχτὰ χαρτιά ("Carte scoperte", 1974); un'antologia della sua poesia è in ᾿Εκλογή 1935-1977 (1979). Da ricordare ancora, tra i suoi ultimi lavori poetici: Τρία ποιήματα μὲ σημαία εὐκαιρίας (1982; trad.it. Tre poemetti sotto bandiera ombra, 1993); ᾿Ημερολόγιο ἑνός ἀθεάτου ᾿Απριλίου (1984; trad.it. Diario di un invisibile aprile, 1990); Τὰ ἐλεγεῖα τῆς ᾿Οξώπετρας (1992; trad. it. Elegia di Oxòpetra, 1997); Δυτικὰ τῆς λύπης (1995; trad.it., insieme col precedente, A occidente del dolore, 1997); e, postumo, ᾿Εκ τοῦ πλησίον ("Da presso", 1998). Una raccolta di sue prose critiche è apparsa in Italia col titolo Il metodo del dunque e altri saggi sul lavoro del poeta (a cura di P. M. Minucci, 1995). E. ricevette il premio Nobel per la letteratura nel 1979.