Nella retorica classica, figura consistente nel far terminare in maniera foneticamente uguale le parole che chiudono (o più raramente aprono) membri consecutivi del periodo, come cola o commi, anche di diversa estensione.
In filologia, in particolare nella critica testuale, ripetizione a breve distanza di parole graficamente uguali o che terminano in maniera uguale; essa causa facilmente l’omissione per salto del segmento di testo compreso fra i due elementi identici da parte del trascrittore di un codice.