ontologismo
Tendenza a dare, nella formulazione dei problemi speculativi, importanza determinante al punto di vista ontologico. Quindi o. è, in genere, una filosofia che faccia idealmente precedere la cognizione dell’oggetto alla cognizione del soggetto, o ponga la conoscenza del puro essere come prima condizione per la conoscenza di ogni altro particolare, o sostenga che la mente umana ha una conoscenza intuitiva e immediata dell’Essere assoluto. In questo ultimo senso il termine è stato usato a proposito di Malebranche per la sua dottrina della visione in Dio e soprattutto a designare il sistema filosofico di Gioberti, il quale, contro lo «psicologismo» di Rosmini, pone appunto come principio della filosofia la conoscenza di quell’assoluto «Ente», che crea il particolare «esistente». Nella filosofia novecentesca ha assunto il nome di o. critico la dottrina di Carabellese, che, muovendo dal criticismo kantiano, tende appunto a una concezione ontologica dell’essere e dell’oggetto. Va ricordato che, soprattutto nel 19° sec., l’o. è stato oggetto anche di controversie teologiche, in quanto in esso si volle vedere una razionalizzazione del mistero della natura di Dio, o in quanto parve che l’o., introducendo una conoscenza diretta di Dio (per la teologia cattolica possibile solo nella visione beatifica), pregiudicasse la distinzione di ordine naturale e ordine soprannaturale.