OPERAZIONISMO
Particolare dottrina metodologica, i cui principî fondamentali hanno avuto la prima esplicita formulazione nell'opera del fisico americano Percy William Bridgman: The logic of modern physics, New York 1927; tr. ital. a cura di V. Somenzi, Torino 1952. Si tratta di un punto di vista più o meno implicito in tutta la prassi scientifica moderna, da Galileo in poi, come pure nelle tesi di filosofi empiristi, positivisti e pragmatisti della stessa epoca, ma tale che una diffusa consapevolezza al riguardo risulta acquisita solo da qualche decennio. L'idea-base dell'o., chiaramente esemplificata, secondo il Bridgman, dalla relatività einsteiniana e dalle nuove definizioni ("operative") ivi suggerite delle nozioni di lunghezza, durata, simultaneità, nonché da analoghi aspetti della meccanica quantistica e della termodinamica, è che "i concetti scientifici sono sinonimi dei corrispondenti insiemi di operazioni". Nella scienza, cioè, lo stabilimento del significato di un termine o concetto coincide con la determinazione di procedimenti sperimentali (o, nel caso della logica e della matematica pura, mentali) contraddistinti da particolari risultati, possibilmente quantitativi. Così, ad esempio, la definizione della nozione di lunghezza si risolve nella scelta di un appropriato metodo di misura. Stando all'interpretazione originaria, il ruolo delle definizioni operative appare soprattutto duplice: da un lato, garantire alle ipotesi e teorie fisiche, col saldarne i rispettivi termini all'esperienza, caratteristiche precipue come l'intersoggettività, la controllabilità e la piena utilizzazione a scopo di previsione; dall'altro, ribadire nel medesimo tempo l'imprescindibile dimensione convenzionale e pragmatica della ricerca. Ma tale ruolo risulta ben presto riconosciuto alle stesse definizioni anche in rapporto alle ipotesi e teorie bio-psicologiche, sociologiche, e simili.
Proprio perché l'o. non è nato né come una specifica dottrina scientifica né come un'organica filosofia, bensì soltanto come una pìu o meno generale concezione metodologica, è facile rinvenire nel corso della sua ampia diffusione svolte problematiche estensioni; affinamenti e sviluppi; autonomi. Sicché oggi la tematica del Bridgman è coltivata da aderenti isolati e critici o da teorici di dottrine congeneri; e più sul piano della metodologia delle scienze fisiche che su quello della metodologia delle scienze logico-matematiche. Negli Stati Uniti, esponenti del movimento filosofico dell'empirismo logico come R. Carnap, C. G. Hempel, Ph. Frank e H. Feigl hanno cercato di chiarire la struttura logica delle definizioni operative e di precisare che le operazioni atte a definire concetti fisici debbono essere possibili logicamente e naturalmente, non di necessità tecnicamente, insistendo, inoltre, dopo i rilievi di Einstein, che non tutti i concetti delle teorie scientifiche richiedono di essere definiti in maniera operativa. Filosofi della scienza come G. Bergmann; H. Margenau, R. B. Lindsay e A. C. Benjamin hanno recato contributi analoghi, mentre psicologi e sociologi come E. G. Boring, E. Brunswik, C. C. Pratt, B. F. Skinner, S. S. Stevens, S. C. Dodd e S. A. Lundberg hanno illustrato la rilevanza dell'o. per le scienze sociali. In Gran Bretagna la dottrina del Bridgman, condivisa genericamente da H. Dingle, è stata invece accolta con varie riserve da J. Bradley, M. B. Hesse, K. R. Popper e O. Wisdom. Nell'Europa continentale H. Oingler e J. Piaget hanno da tempo sostenuto autonomi punti di vista operativi, il primo addirittura anteriormente al Bridgman. In Italia, infine, S. Ceccato e V. Somenzi da alcuni anni hanno concepito una metodologia operativa generale.
Bibl.: Oltre allo scritto fondamentale del Bridgman e altri dello stesso autore come: The nature of physical theory, Princeton, N. J., 1936; The nature of thermodynamics, Cambridge, Mass. 1941; Reflections of a physicist, New York 1950; cfr.: E. G. Boring, P. W. Bridgman, H. Feigl, H. israel, C. C. Pratt, B.F. Skinner, Symposium on Operationism, in Psychological Review, LII (1945), pp. 241-294; H. Margenau, G. Bergmann, C. G. Hempel, R. B. Lindsay, P. W. Bridgman, R.J. Seeger, A. Grünbaum, Symposium on the present state of operationalism, in The Scientific Monthly, LXXIX (1954), n. 4; A. C. Benjamin, Operationism, Springfield, Ill. 1955; V. Somenzi, L'operazionismo in fisica, in Il pensiero americano contemporaneo (filosofia, epistemologia, logica), a cura di F. Rossi-Landi, Milano 1958, pp. 205-234.